SALDO NEGATIVO IN PROVINCIA DI SAVONA CON MENO 1.600 OCCUPATI


silvia campese
savona
«Savona è la provincia ligure con la situazione occupazionale peggiore. Il saldo, rispetto al 2022, è il peggiore: meno 1.600 occupati. Soprattutto la qualità del lavoro è sempre più bassa: oltre il 42 per cento dei contratti è part time. Le più penalizzate restano le donne. Infine, un dato su tutti: oltre 14 mila lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi l’ora. Questo comporta un saldo annuo al di sotto dei 10 mila euro».
Il lavoro povero e l’occupazione precaria sono stati i temi affrontati da Andrea Pasa, segretario di Cgil savonese, nell’assemblea provinciale della Camera del Lavoro. Con un appello all’adesione dello sciopero generale dei lavoratori privati di giovedì prossimo, l’11 aprile. Dalle 11 alle 13, sotto la Prefettura di Savona, ci sarà un presidio dove verranno rivendicati i temi della sicurezza sul posto di lavoro, ma sarà anche evidenziata con forza la necessità di difendere il lavoro stabile.
«Lottiamo per un’occupazione di qualità – dice Pasa-. Oltre il 90 per cento dei nuovi contratti, stipulato nel 2023, è precario. Tutti i dati dell’impiego, nella nostra provincia, sono negativi, pur se paragonati all’epoca pre pandemia. Nonostante l’area di crisi complessa perdiamo duemila addetti nel settore dell’industria. Inoltre cresce il dato del lavoro part time, imposto e non scelto dai dipendenti: rispetto al 2022 l’anno successivo l’aumento è stato del 22 per cento. Ciò significa stipendi minori. Ad essere colpite sono soprattutto le donne: l’aumento più significativo riguarda il lavoro femminile, che resta svantaggiato rispetto all’impiego degli uomini».
Ricadute anche sul settore della sicurezza. L’allarme, in questo senso, è pesante. «La nostra regione – dice Pasa- ha numeri preoccupanti: in Liguria muore un lavoratore ogni 15 giorni. A Savona sono 80 le morti bianche tra il 2012 e i primi mesi del 2024. Non è accettabile che si continui a morire sul luogo del lavoro».
Cgil lancia un appello ai politici affinchè scendano in campo in difesa del lavoro di qualità. «Il prossimo giugno – conclude Pasa- 44 amministrazioni comunali su 69, in provincia di Savona, saranno chiamate al voto e al rinnovo degli amministratori. Ai candidati poniamo una domanda chiara e diretta: da che parte state rispetto ai temi del lavoro? La politica assuma una posizione chiara e netta sulle battaglie fondamentali che incidono sulla qualità di vita dei cittadini. Chiediamo ai candidati sindaci di esprimersi sul tema del lavoro prima delle urne. Dopo lo sciopero di giovedì prossimo proseguiremo con il nostro impegno partendo con la raccolta di firme per il referendum sui licenziamenti, sulla precarietà e sulle formule degli appalti. Un impegno ancora più importante, alla luce delle condizioni economiche e sociali della provincia di Savona»