POLEMICHE DEL PD PER IL CASPO DEI 100 EURO L’ORA AL SANTA CORONA

luisa barberis
savona
Non si placa la polemica sui medici a partita iva, dopo che l’Asl ha affidato un incarico libero professionale a cento euro l’ora per rimediare alla carenza di organico del pronto soccorso del Santa Corona.
«Una linea che porterà al collasso del servizio pubblico», attacca il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello. L’assessore Angelo Gratarola spiega però che: «I servizi di emergenza vanno garantiti, anche ricorrendo a questi contratti». Il caso savonese sposta la riflessione ad ampio raggio ed entrambi concordano che il sistema vada rivisto e i costi calmierati. «Sono consapevole delle difficoltà nel reperire medici dell’emergenza – ha aggiunto Arboscello – ma prima i gettonisti, poi le cooperative, ora i liberi professionisti. Nulla di personale contro chi lavora nelle modalità consentite, ma è questione di opportunità. Pagare 120 mila euro l’anno un medico per 24 ore la settimana porterà insostenibilità finanziaria, senza considerare che i medici strutturati nel pubblico si ritrovano accanto colleghi che guadagnano di più, lavorando meno. Si rischia la fuga dal pubblico. Presto il pronto soccorso del San Paolo perderà 3 medici: sono sostenibili 360 mila euro l’anno per 72 ore settimanali? Io non credo».
A fare chiarezza è Gratarola: «La crisi della medicina d’urgenza a livello nazionale è nota, le borse di specialità vanno deserte. L’operazione dell’Asl ha lo scopo di superare l’uso delle cooperative, che forniscono servizi a prezzi ben più alti dei 100 euro del contratto libero professionale. Non esiste un’alternativa utile a garantire i servizi, che non sia ricorrere a prezzi opportunamente calmierati rispetto all’impossibilità di assumere medici attraverso le normali vie concorsuali. Non vi è disparità, perché il gettone aggiuntivo del medico Asl è pari a quello del libero professionista, che non ha i vantaggi del dipendente. Quello che ha fatto l’Asl 2 è in linea con le indicazioni del Ministero, recepite da Regione. A livello locale abbiamo il dovere di continuare a garantire l’assistenza, anche ricorrendo a questi contratti». —