IL SINDACO LAMBERTINI: È UNO SCENARIO CHE SI TRASCINA DA DECENNI. SOLO NOI ABBIAMO ATTIVATO CONTROLLI INCROCIATI

mauro camoirano
cairo montenotte
Qualità dell’aria a Cairo, preoccupano i continui superamenti dei livelli di benzene. A lanciare l’allarme è Nadia Bertetto, di “Progetto vita e ambiente”: «La centralina Arpal di Bragno a gennaio ha segnalato ben 16 giornate di superamento dei valori; 9 quella della Mazzucca, e altrettante quella di Villa Sanguinetti a ridosso del centro cittadino. E non abbiamo ancora a disposizione i dati sul benzoapirene, ancora più pericoloso. Certo – prosegue l’ambientalista – sappiamo che la norma parla di valori medi annui nel suo insieme, che possono poi risultare entro i parametri, ma crediamo che tanti sforamenti, alcuni dei quali enormi, con valori a volte tra il doppio e il quadruplo del riferimento annuale (5 microgrammi a mc), sino all’esempio del 28 gennaio a Bragno, quando si è toccata una concentrazione di 29,22, ovvero quasi 6 volte tanto, non siano un toccasana per la salute dei cittadini». Continua: «Piani regionali, Aia, Sme e ulteriori prescrizioni per Italiana Coke, tanto per citare un’azienda, che, però, non stanno portando a nulla di concreto, persi tra battaglie legali, attese, rinvii e non si capisce cos’altro: la realtà è che la situazione ambientale continua a rimanere pessima».
Risponde, il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini: «L’inquinamento è uno scenario che si trascina da decenni a Cairo, ma nessuna amministrazione comunale cairese ha mai fatto tanto come noi per affrontare il problema. Lo dimostrano i fatti, le azioni legali, la richiesta di ulteriori prescrizioni, i tavoli di lavoro. Nel segno, tra l’altro, della trasparenza: dal sito del Comune si può accedere alle misurazioni delle centraline Arpal in tempo reale. Nel concreto abbiamo disposto un sistema di controllo incrociato. Da un lato Arpal può comparare i dati delle 4 centraline di monitoraggio: Mazzucca, Bragno, Villa Sanguinetti, e quella di Cosseria, usando ad esempio un tracciante che consente di distinguere la percentuale di benzoapirene derivante sicuramente da procedimenti industriali. Localizzando poi l’area origine dell’inquinamento attraverso comparatori di vento selettivi. A questo si aggiungono le telecamere ad infrarossi per sorvegliare i fumi e la situazione di tutta l’area industriale di Bragno e Cairo Reindustria; e, per quanto riguarda l’Italiana Coke, i dati delle Sme, per le quali la Provincia ha disposto regole chiare, contro le quali Italiana Coke ha ricorso, attendiamo la sentenza per metà marzo (l’azienda ha, però, già intanto ritirato la richiesta di sospensiva e, l’impressione, assolutamente non confermata, ma tale, è che potrebbe valutare anche di ritirare il ricorso, ndr.)».
Conclude: «Dopo la sentenza tutto sarà a sistema. Dobbiamo però agire secondo la normativa, e c’è differenza tra singoli superamenti e dato annuale di riferimento che, per il benzene, nel 2022 è stato a norma; stiamo attendendo il dato del 2023. Ciò, però, non significa che non occorra indagare e chiarire». —