PROTESTA DEI SINDACI DI ALTARE E COSSERIA PER IL LICEO CALASANZIO


Accorpamento tra Istituto comprensivo di Carcare e liceo Calasanzio, monta la protesta nei paesi le cui scuole fanno parte del comprensivo carcarese. Non si placa, tra Carcare e il resto della Val Bormida, l’ondata di critiche verso la decisione annunciata una settimana fa dalla Regione: una decisione contro la quale il sindaco di Carcare, Rodolfo Mirri, si è detto subito pronto ad alzare barricate, ribadendo che «non subirà una decisione che va contro ogni logica», e chiamando a sostegno il resto dei sindaci.
«Certamente non possiamo essere contenti, per una scelta che consideriamo tutt’altro che positiva – osserva il sindaco di Altare, Roberto Briano -. Bisognerebbe riflettere, anche confrontandosi con il territorio, prima di accorpare scuole così differenti. Noi sindaci, per primi, dobbiamo iniziare a dire qualche no: per piccoli centri come Altare, ma penso anche Mallare o Pallare, si vanno a creare nuove distanze e si perdono servizi. Dispiace, soprattutto, che sembri ormai una prassi quella di penalizzare la Val Bormida». Sempre ad Altare, a prendere posizione è anche l’opposizione consiliare, con la consigliera indipendente Rita Scotti. «Tutto il mio supporto al sindaco di Carcare Mirri, che sta lottando contro l’accorpamento dell’Istituto comprensivo, che comprende Altare, con il liceo Calasanzio – spiega la consigliera Scotti -. Temiamo un peggioramento della qualità dei servizi, per l’aumento della burocrazia. Inoltre, mettere insieme due scuole di tipologia così diversa significa unire realtà che hanno esigenze totalmente differenti tra loro: sarebbe un’ assurdità funzionale, oltre al fatto che delocalizzazione ed accentramento sono sempre negativi, soprattutto se si parla della scuola. Se proprio necessario, si sarebbe dovuto optare per l’altro accorpamento possibile, interamente sul comune di Savona, senza che la Val Bormida venisse per l’ennesima volta penalizzata da decisioni regionali. Auspico una presa di posizione chiara da parte di tutte le amministrazioni dei comuni interessati».
Già immediatamente dopo l’annuncio di venerdì scorso, a prendere posizione contro la decisione della Regione era stato il sindaco di Cosseria e consigliere provinciale Roberto Molinaro. «Attuare un accorpamento costituisce un passo propedeutico verso la possibile chiusura, in un secondo momento, di un istituto – ha spiegato Molinaro -. Viene sempre colpita la Val Bormida». —
L. MA.