IL DEPUTATO LAUS ATTACCA GRIBAUDO. ROSSOMANDO LO CRITICA: “UN PISTOLERO VIRTUALE”

paolo varetto
torino
Il Pd è dilaniato in Piemonte. Nel giorno dell’incontro decisivo con il Movimento 5 Stelle sull’ipotesi di accordo elettorale in vista delle Regionali, rissa tra le due componenti del partito. La miccia è l’intervista a La Stampa di Mauro Laus, uomo forte del partito a Torino, grande elettore del sindaco Stefano Lo Russo, entrambi schierati al congresso con Bonaccini. Laus accusa Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Pd ed esponente di punta dell’area della segretaria Elly Schlein, di «infestare il dibattito» riproponendo le primarie dopo averle fatte saltare tre mesi fa e autocandidandosi in palese «boicottaggio» del dialogo tra i partiti. Mentre si potrebbe candidare (con il sostegno di tutte le correnti) alle Europee lasciando campo libero alle Regionali a Daniele Valle, l’altro aspirante leader della coalizione, sostenuto dall’area Laus-Lo Russo. «Con i suoi tentennamenti sulle primarie, Gribaudo ha creato una situazione di stallo, imponendoci un gravissimo ritardo nella campagna elettorale», ha aggiunto Laus.
Tanto, troppo, per chi in Parlamento è vicina a Gribaudo e quindi alla segretaria del partito Elly Schlein. «È un pistolero virtuale», lo attacca la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, anche lei della corrente di Schlein in Piemonte, in un paragone neanche troppo velato con il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, protagonista del veglione di Capodanno nel quale qualcuno una pistola (quella sì, vera) l’ha usata. «Alla vigilia del tavolo sulle elezioni regionali con i 5 Stelle – insiste Rossomando – apprendiamo che pure a sinistra non mancano i pistoleri (per fortuna in questo caso solo virtuali) che, forse per un eccesso di nervosismo, come nei migliori film western sparacchiano a destra e a manca volendo far capire che sono loro a comandare. Suggerirei a tutti maggior equilibrio e senso di responsabilità: ce lo impone la gravità delle sfide che abbiamo di fronte».
Pur non rinnegando le sue parole, in serata l’onorevole Laus prova a stemperare le polemiche: «Sono sorpreso e dispiaciuto che colleghi di partito che godono della mia stima abbiano reagito in questo modo alle mie dichiarazioni. Se qualcuno si è sentito offeso mi scuso». Un riferimento alla nota firmata dai deputati dem Mauro Berruto, Federico Fornaro, Andrea Giorgis, Cecilia Guerra, oltre che dalla stessa Rossomando. «Parole – si legge – incomprensibili sul piano del metodo dell’attacco personale e diretto, e del tutto controproducente sul piano del merito». Quindi l’affondo finale: «Un bel tacer non fu mai scritto. In particolare in questa fase, sarebbe invece il caso di far prevalere, tutti e nessuno escluso, le ragioni della responsabilità e di un progetto politico, sociale e culturale alternativo e competitivo alla destra al governo e in regione». E contro Laus si schiera anche l’associazione Torino Città per le donne: «Ci chiediamo come il verbo infestare possa essere riferito a una rivale politica e se lo stesso linguaggio sarebbe stato utilizzato per un avversario uomo. Vorremmo che chi ha usato questa parola avesse contezza dell’immagine che propone dell’universo femminile».
È con questa unità che il Pd piemontese si presenterà questo pomeriggio al tavolo delle trattative con il M5S, per quello che potrebbe essere l’atto definitivo (in un senso o in un altro) per la fioritura del tanto vagheggiato “campo largo” da opporre ad Alberto Cirio. Dopo il primo round, l’8 gennaio, nel quale si sono affrontate più questioni di metodo politico e di confronto tra Pd e Movimento, questa volta il bisturi affonderà nella carne viva dei temi programmatici, che pure non mancano. Sanità, tutela del trasporto pubblico, servizi sociali e diritti sono quelli che potrebbero favorire l’intesa. Edilizia ospedaliera, ciclo dei rifiuti, transizione ecologica oltre che la sempiterna rivalità sulla Tav quelli che potrebbero affossarla. Al netto della irriducibile rivalità tra Chiara Appendino e il suo successore Stefano Lo Russo. «A noi interessa un’alleanza che sia credibile agli occhi degli elettori. Ogni scelta del passato influisce anche sul futuro», aveva avvertito dieci giorni fa l’onorevole pentastellato Antonino Iaria. —