giovanni vaccaro
«Spetta allo Stato italiano valutare un sito alternativo nel caso la valutazione di impatto su un sito “Natura 2000” dia esito negativo o indichi incidenze significative». Arriva da Bruxelles una risposta sullo scontro sul progetto del rigassificatore.
Le europarlamentari del M5S Tiziana Beghin e Mariangela Danzì avevano presentato un’interrogazione per chiedere agli organismi europei un intervento per fermare il piano di Snam e del governo italiano, che prevede lo spostamento del rigassificatore dal porto di Piombino alla rada di Savona-Vado. Il nodo sollevato dalle europarlamentari del M5S riguarda la vicinanza e le eventuali influenze negative che la presenza della nave Golar Tundra potrebbero avere con l’Area marina protetta dell’isola di Bergeggi. A dare un responso, peraltro scontato, è stato il Commissario ad ambiente, oceani e pesca, il lituano Virginijus Sinkevi?ius, che ha ribadito la competenza dello Stato italiano nella valutazione del progetto e delle sue eventuali ripercussioni, sottolineando la necessità di rispettare le legislazione europea. Ovviamente al governo italiano spetta anche il compito di trovare soluzioni alternative nel caso in cui la valutazione dei rischi sul sito Natura 2000 (che poi dovrebbe far parte del pacchetto della Valutazione di impatto ambientale) concluda che non è possibile escludere effetti negativi sull’integrità dell’Area marina protetta dell’isola di Bergeggi. Ciò va definito come priorità prima ancora che le autorità nazionali possano decidere di autorizzarlo per “motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”. «Gli Stati membri – ha spiegato Sinkevi?ius – devono assicurarsi che qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito Natura 2000 formi oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo». Per Snam il responso non rappresenta una sorpresa, dato che l’azienda ha già più volte fornito elementi che escludono impatti negativi sull’Area marina protetta e che esiste una procedura di Via apposta per determinare ogni altra ripercussione. Anche il commissario, Giovanni Toti, ha sottolineato che sarà appunto il Ministero dell’Ambiente a dare il parere definitivo con la Via. Per contro l’esponente del M5S Beghin ha commentato: «Lo ripetiamo ancora una volta: la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono, perché avrà un innegabile impatto sul turismo e danneggerà diversi siti protetti». Anche nella “Rete savonese fermiamo le fonti fossili”, che raggruppa 22 associazioni e comitati contrari al progetto, si è accesa la soddisfazione in senso opposto: «La Commissione europea conferma che la valutazione d’incidenza del progetto deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti Natura 2000 e, in caso contrario, lo Stato è chiamato a valutare opzioni alternative. Sappiamo che non è stata fatta una opportuna valutazione, ma soprattutto non è possibile escludere effetti negativi, eppure non sono state analizzate soluzioni alternative». Il consigliere regionale ed ex sindaco di Bergeggi, Roberto Arboscello (Pd), aggiunge: «Senza certezze dell’assenza di impatti negativi sull’area protetta il rigassificatore non può essere trasferito a Savona-Vado. L’ennesimo “no” dovrebbe far riflettere il commissario Toti». —