L’OPPOSIZIONE ACCUSA: “IRRESPONSABILI”. BERGAMINI E GASPARRI, FI: “DIRETTIVA INAPPLICABILE”

«Continuando a decidere di non decidere, il governo conferma un atteggiamento irresponsabile, le cui conseguenze ricadono sull’intero Paese». Così ieri Piero De Luca del Pd. «Come si può pensare che i Comuni debbano assumersi la responsabilità di effettuare proroghe automatiche, in assenza di una norma di legge chiara ed in presenza di una sentenza del Consiglio di Stato che va in direzione opposta, con una procedura d’infrazione europea in atto sostenuta dalla giurisprudenza della Corte di giustizia Ue?».
«Lupus in fabula: l’immobilismo del governo degli ultimi mesi, giustificato in modo empio con la filastrocca irricevibile delle “spiagge risorsa non scarsa”, sta generando un pasticciaccio osceno, che ha una sola responsabile: Giorgia Meloni. Ci troviamo di fronte a un governo tafazziano, che impartisce ai sindaci il diktat di prorogare di un anno. Morale, siamo al caos più totale». Così in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5s. Che poi conclude: «Sullo sfondo, l’unica certezza è che la Befana col nuovo anno porterà in dono una bella procedura d’infrazione dell’Ue all’Italia, le cui sanzioni verranno pagate coi soldi dei contribuenti».
Di parere opposto Forza Italia. «Con l’informativa in consiglio dei ministri, il vicepremier Matteo Salvini ha, di fatto, fermato le accelerazioni e le iniziative unilaterali di alcuni Comuni che avrebbero potuto causare ripercussioni negative sul sistema economico e sociale legato alle concessioni. Un intervento di buon senso, corretto, ma non esaustivo e interlocutorio».
Dicono Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, e Deborah Bergamini, vice presidente dei deputati azzurri. E la loro nota aggiunge: «Sui balneari, lo ripetiamo ancora una volta, serve chiarezza. È necessario approntare una proposta legislativa che sancisca l’unico dato certo di cui disponiamo ad oggi: il tavolo tecnico ha attestato che non c’è “scarsità di risorse”. Un risultato che ha fatto venire meno uno dei presupposti dell’applicabilità della direttiva Bolkestein. Noi continueremo la nostra battaglia in difesa delle imprese di un settore, quello balneare, fondamentale per la nostra economia».
I sindacati dei balneari restano comunque preoccupati per i tempi. «Siamo preoccupati per la tempistica e sollecitiamo il governo a procedere senza indugio all’emanazione di ogni provvedimento per la messa in sicurezza di questo comparto» hanno ripetuto anche ieri i rappresentanti delle imprese associate alla Sib e Fiba.
Diverso l’atteggiamento della Lega. «Grazie alla forza di volontà e alla determinazione dimostrate dalla Lega nell’ultimo Consiglio dei Ministri, i comuni costieri possono emanare la delibera di proroga delle concessioni balneari, sulla base dell’informativa rilasciata dal vicepremier Matteo Salvini. Si tratta di un atto importante data la scadenza del 31 dicembre che avrebbe lasciato nella più totale incertezza un settore importante della nostra economia». È quanto dichiara l’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega). «La nostra battaglia per tutelare i gestori degli stabilimenti balneari dai diktat europei non è mai venuta meno e oggi ne esce più rafforzata che mai – aggiunge Ceccardi -. Già la riforma delle concessioni era stata firmata dall’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio. Ed è stata sempre la Lega, con Salvini, a mappare le coste dimostrando che in Italia non c’è nessuna scarsità di risorse e che quindi non c’è da fare nessuna gara. Purtroppo – conclude l’esponente leghista – la questione rimane ancora giudiziariamente complessa e pendente con Bruxelles ma, quantomeno, grazie alla proroga tecnica contenuta nella circolare i balneari, che erano stati lasciati senza alcuna indicazione, potranno superare la scadenza del 31 dicembre e proseguire la loro attività per tutto il 2024». —
D. Frec.