PRENDERANNO SERVIZIO A CELLE, ALBISOLA E ALBENGA

Tre giovani camici bianchi hanno risposto alla chiamata di Asl e Regione e ora stanno per prendere servizio a Celle, Albenga e Albisola Superiore per andare a “tamponare” la scarsità dei medici di famiglia che mina l’assistenza. Il problema è che in provincia sono ancora una decina le cosiddette zone carenti, ossia le aree e i comuni dove i medici sono meno di quanti ne servirebbero. La fotografia emerge dalla delibera Asl: «Il 17 marzo 2023 sono stati individuati dall’Asl savonese 13 ambiti territoriali carenti. Il 28 settembre è stato conferito un incarico a tempo indeterminato (in Riviera, ndr), ora prenderanno servizio in via temporanea altri tre medici». L’Asl ha applicato il Decreto Calabria che, per garantire un’assistenza capillare sul territorio, ha aperto la professione anche ai corsisti, ossia ai giovani che dopo la laurea si sono iscritti al percorso di formazione specifica in medicina generale e, pur non avendolo ancora ultimando, possono lavorare pur con un numero di pazienti ridotto. Così la dottoressa Tiziana Cotellessa prenderà servizio ad Albenga, Beatrice Bogliolo a Celle e Diego Besio ad Albisola Superiore. Tutti hanno risposto all’avviso pubblico da Regione e Asl dello scorso 14 novembre e presto prenderanno servizio in via temporanea. «Gli incarichi diventeranno a tempo indeterminato al conseguimento del diploma di formazione specifica in medicina generale», precisa ancora la delibera dell’Asl. Restano scoperte le aree interne dell’entroterra, i comuni meno popolosi o più difficili da raggiungere. Emblematico è il caso della Valbormida: a Carcare non è ancora stato sostituito Alessandro Ferraro (in pensione da luglio), ad Altare è ancora deserto il bando per consentire a Matteo Vallauri (che al momento resta in servizio per evitare problemi ai suoi assistiti) di andare in pensione. —
l.b.