SANREMO. IL CONTROVERSO RAPPORTO GIURIDICO CON I PRIVATI CHE FORNISCONO PERSONALE SANITARIO A IMPERIA

il caso
Paolo Isaia
Sanremo
Nel difficile ma necessario rapporto tra l’Asl 1 e le cooperative che forniscono medici alla stessa azienda – recentemente definite dal direttore generale Luca Stucchi «un male inevitabile, perché nessuno di noi vorrebbe una cooperativa», parole che hanno scatenato la dura reazione del presidente di Legacoop Mattia Rossi – c’è anche una netta posizione in merito alla responsabilità in caso di colpa medica: se l’errore viene commesso da uno specialista “esterno”, l’azienda pubblica prima paga, poi si rivale sul privato. Una procedura standard, prevista dal contratto. Ma, per farlo, deve avviare una causa civile. Che significa ulteriori spese e tempi lunghi.
È il caso di una vertenza, a quanto risulta la prima, avviata dall’Asl 1 nei confronti della Novamedica, cooperativa sociale onlus emiliana che copriva i turni al Pronto soccorso di Sanremo fino a un paio di anni fa (poi è subentrata la Global Care, tuttora utilizzata), che si è vista chiamare in causa per un danno arrecato a un paziente del Pronto soccorso di Sanremo, appunto, da uno dei medici da lei forniti. Sembra per una diagnosi errata.
La responsabilità è stata riconosciuta senza bisogno di arrivare alla sentenza di un giudice, come accade nella maggior parte dei casi, ma attraverso un accordo transattivo. Al paziente è stato riconosciuto un risarcimento di 130 mila euro. L’Asl 1 ha liquidato la cifra a fine luglio di quest’anno. A questo punto si è innescata una nuova procedura. L’azienda sanitaria ha dovuto prima affidarsi a un medico legale affinché stabilisse l’effettiva responsabilità medica, risultata «attribuibile esclusivamente all’operato del personale medico fornito al Pronto soccorso di Sanremo dalla cooperativa sociale Novamedica onlus», e successivamente incaricare un legale affinché avviasse la causa al tribunale civile per recuperare la somma. La scelta è caduta sull’avvocato Emilio Varaldo di Imperia. Difficile dire quanto tempo occorrerà prima che il pubblico venga risarcito dal privato.
Oggi l’Asl 1 deve servirsi delle cooperative per mandare avanti otto reparti – Anestesia e Rianimazione, Ostetricia-Ginecologia, Medicina, Psichiatria, Cardiologia, Pronto soccorso di Sanremo, Radiologia, e infine il Punto di primo intervento di Bordighera, dove lo scorso autunno si è verificato il caso dei turni di servizio effettuati dalla falsa dottoressa Enrica Massone. Mancano medici, e arrivano i privati. I cui specialisti, all’ora, costano di più di quelli dell’azienda sanitaria pubblica: quasi il doppio. —