L’INTESA SULLE OPERE LOCALI PER LA NUOVA DIGA FORANEA DEL PORTO DI GENOVA

giovanni vaccaro
vado
E’ approdato in consiglio regionale il nodo rovente delle compensazioni per la costruzione nel porto di Vado dei cassoni destinati alla nuova diga foranea di Genova. A sollevare la questione è stato il consigliere di opposizione ed ex sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello (Pd), che ha presentato un’interrogazione per chiedere alla giunta quali esiti abbia avuto il “Protocollo d’intesa per lo sviluppo, la sostenibilità e l’occupazione di Vado Ligure”.
Il documento, firmato il 31 maggio scorso, definiva gli accordi secondo i quali saranno realizzati a Vado i 59 cassoni di maggiori dimensioni e di parte dei 38 più piccoli che costituiranno il basamento della nuova diga foranea del porto di Genova. «Il protocollo prevede 30 milioni di euro per opere sul territorio comunale di Vado – ha sottolineato Arboscello-, che andrebbero a “compensare” lo spostamento dei lavori per la realizzazione dei cassoni della nuova diga di Genova da Pra’ alla località savonese. È necessario che si spieghi a che punto è la pratica e cosa nel dettaglio è stato fatto». La risposta è arrivata dal nuovo assessore allo Sviluppo economico, Alessio Piana, che da pochi giorni ha assunto le deleghe di Andrea Benveduti, che aveva rassegnato le dimissioni. Piana ha precisato che sono già stati attivati i contatti con il Ministero delle Infrastrutture, firmatario del protocollo. L’assessore ha anche aggiunto che c’è stato un inevitabile ritardo a causa del commissariamento del Comune di Vado, dopo le dimissioni del sindaco Monica Giuliano, chiamata come commissario dell’Agenzia regionale per i rifiuti (Arlir). Inoltre è cambiato anche il vertice dell’Autorità di sistema portuale, con il passaggio del testimone dal presidente Paolo Emilio Signorini, passato al timone di Iren, ed il subentro del commissario Paolo Piacenza. Piana ha però annunciato la trasformazione del protocollo in accordo e che la Regione ha inserito un intervento aggiuntivo: il progetto della nuova strada sulla sponda destra del torrente Segno.
Un intervento già previsto che, passando sulle aree ex Tri, dovrà collegare la piattaforma portuale con il futuro casello di Bossarino. La Regione assegnerà a Palazzo San Giorgio un finanziamento di 9 milioni di euro per la realizzazione della bretella. Per quanto riguarda i cassoni, il primo passo è la verifica della copertura finanziaria della seconda fase dell’aggiornamento della diga di Vado, opera che prevede la costruzione di cassoni analoghi prima di quelli destinati a Genova. Il cantiere è infatti quello in cui erano stati costruiti i cassoni per la piattaforma multipurpose di Apm Terminals, poi “parcheggiato” a Genova e riportato a Vado nei mesi scorsi per realizzare gli elementi che faranno da supporto alla nuova diga del porto vadese. Il progetto prevede la costruzione di soli 4 cassoni, già prodotti e affondati in posizione. —