LAMBERTINI: «PER RAGGIUNGERE LA SEDE PROPONIAMO ANCHE UN SERVIZIO NAVETTA»

mauro camoirano
cairo
Il Comune di Cairo disposto a rendere disponibili due locali all’interno del Palazzo di Città-Municipio per i medici di famiglia cairesi. Con la possibilità, anche, di istituire un servizio navetta verso la nuova sede della medicina di gruppo in via Brigate Partigiane. L’obiettivo è mitigare i disagi del prossimo trasferimento dei medici di famiglia dall’attuale sede di Corso Dante ad, appunto, probabilmente, la tangenziale, nell’edificio dove, lunedì, verrà inaugurato il nuovo centro diagnostico privato del gruppo “Casa della salute”. Un trasferimento che non è stato ancora formalizzato, ma che si dà per imminente, sottolineando che le due realtà, il centro diagnostico privato e “Cairo Salute” che raggruppa 7 medici di famiglia cairesi, saranno due realtà assolutamente distinte ed indipendenti.
Il trasferimento, hanno spiegato i medici, è dettato da motivi pratici, logistici e di spazi (da una sala d’aspetto non sufficiente, con a volte gli utenti costretti ad attendere fuori; alla suddivisione interna, alla mancanza di parcheggi). L’obiettivo è migliorare il servizio. Commenta, il sindaco Paolo Lambertini: «Sono scelte di privati che il Comune non può influenzare. Sono convinto che la nuova sede consentirà di avere spazi, accessi, sale d’aspetto, logistica più idonei. Allo stesso modo è innegabile che la location sarebbe più decentrata rispetto alla già decentrata sede attuale, in corso Dante, a confronto della prima sede di via Berio. L’amministrazione ha sempre collaborato ed avuto un ottimo dialogo con Cairo Salute: ci siamo fatti carico delle spese degli ambulatori periferici, che permangono, proprio per offrire un servizio nelle frazioni; abbiamo collaborato per le vaccinazioni covid; ora possiamo mettere sul piatto, appunto, la disponibilità di due stanze, con bagno, nel Palazzo di Città, 5 mattine e 2 pomeriggi la settimana, in modo che i 7 medici potrebbero utilizzarle, se gli spazi saranno ritenuti idonei dall’Asl, per offrire alcune ore di ambulatorio a favore di chi realmente impossibilitato di raggiungere via Brigate Partigiane. Affiancando la proposta di un servizio navetta, da concordare nei modi, per raggiungere l’eventuale nuova sede».
Una disponibilità di due locali che, però, potrebbe andare incontro a difficoltà amministrative, tecniche e di idoneità, visti i parametri e i requisiti stringenti, richiesti anche dall’Asl. Più utile, sicuramente, il servizio navetta. Ma per capire davvero la situazione, e le proteste dei cittadini, bisognerebbe forse fare un passo indietro al 2006, quando nacque l’esperienza di Cairo Salute, unica in Val Bormida: una mega struttura in centro città, che però era un modello sperimentale, con convenzioni con Asl, orari e un’ottica in un certo senso antesignana delle “Case della Salute” proposte dal piano sanitario, che però poi non è stata più rinnovata, e quindi non più economicamente sostenibile, tanto da portare, lo scorso marzo, al trasferimento in corso Dante. —