VERTICE IN REGIONE CON L’ASSESSORE GRATAROLA: FINORA NON ABBIAMO AVUTO RISPOSTE

Luisa Barberis
Parola ai cittadini sul piano sociosanitario che ridisegna i servizi fino al 2025. Faccia a faccia tra Regione e comitati, che sono stati ascoltati in audizione, portando obiezioni in via Fieschi. Gli Amici del San Paolo di Savona, il Comitato sanitario locale della Valbormida e il gruppo Nascere a Pietra hanno rappresentato tre territori, con problemi e richieste dei cittadini. Ora si apre una corsa contro il tempo: dopo l’audizione, la Regione ha fissato al 21 novembre la scadenza per presentate emendamenti al piano, in modo che i cittadini possano avere voce in capitolo. Gli Amici del San Paolo hanno racchiuso le osservazioni in una memoria, ribadendo l’appello affinché la Regione istituisca un Dea di secondo livello diffuso, che metta insieme le forze del San Paolo con quelle del Santa Corona.
«Non faremo emendamenti – chiarisce il presidente Giampiero Storti -. Il piano è un documento tecnico, ci aspettiamo risposte, a partire dal responso del ministero della Salute sull’impostazione della Regione. Ci limitiamo a un appello: vista la mancanza di personale e forze, è necessario prevedere un Dea di secondo livello diffuso per il Savonese. Questa è l’ultima occasione. La situazione va peggiorando, corriamo il rischio che nel 2025, al prossimo rinnovo del piano, le specialità non basteranno per alcun Dea di 2 livello».
Chi si prepara a depositare numerosi emendamenti è il Comitato sanitario locale della Valbormida. «In audizione abbiamo chiesto se il nuovo piano garantisce le cure, l’assistenza, il personale, le emergenze-urgenze, l’abbattimento delle liste d’attesa – spiega l’avvocato Eleonora Infelise, portavoce dei valbormidesi -. La risposta è no e per noi era lampante. Chiediamo che vengano riaperte le sale operatorie del San Giuseppe, che l’orario del Punto di primo intervento venga esteso da 12 a 24 ore e che possa accogliere anche le ambulanze, perché per arrivare dalle valle al San Paolo ci vuol ben più tempo di quanto indica il piano, anche perché l’autostrada A6 è a corsia unica. Presenteremo gli emendamenti, anche se è abbastanza ridicolo che ci vengano chiesti a 20 giorni dalla votazione di un piano già confezionato. Speriamo che vengano presi in considerazione».—