LUCA REBAGLIATI
ALBENGA
«Reparti privati nell’ospedale di Albenga? Prima si facciano funzionare quelli pubblici e se ne valorizzino le eccellenze, che ci sono e sono tante». Il sindaco di Albenga non sembra intenzionato ad attendere che siano i privati a risolvere i problemi sanitari del territorio, e vuole che il Santa Maria di Misericordia torni ad essere un punto di riferimento per i cittadini di Albenga e anche dei turisti. Quella di Riccardo Tomatis, però, non è una chiusura netta all’arrivo dei privati. Anzi, pur non nascondendo le sue perplessità su questo genere di soluzione, sembra dettare le condizioni perché lo sbarco (o meglio il ritorno) dei privati al Santa Maria di Misericordia possa essere in qualche modo “digerito” dagli ingauni.
«Il progetto di partenariato per l’Ospedale di Albenga mi era già stato presentato 2 anni fa, da allora tuttavia non abbiamo più avuto informazioni – esordisce Tomatis -. Proprio in occasione del mio ultimo incontro con l’assessore alla sanità Gratarola, la mia proposta, che peraltro era stata accolta, era quella di impegnare i gruppi sanitari che gestiranno alcuni dei reparti del nosocomio ingauno a mettere a disposizione il personale medico affinché possa turnare nell’intero arco delle 24 ore nel Punto di primo intervento». Come dire che se proprio gestione privata deve essere, almeno gli albenganesi da questa operazione dovranno “guadagnarci” il prolungamento dell’orario del reparto d’emergenza. «Direi anche ben di più, perché credo che attraverso l’apertura di nuovi servizi e reparti (indipendentemente dal tipo di gestione che avranno), l’ospedale di Albenga potrebbe, ed anzi dovrebbe, riavere un vero e proprio pronto soccorso, come chiediamo da tempo non solo noi come ente pubblico ed un vasto comitato di cittadini, ma l’intero comprensorio che dal ponente savonese si estende all’imperiese e ad alcune località del Piemonte, che da sempre fanno riferimento al Santa Maria di Misericordia», aggiunge il primo cittadino ingauno, che sottolinea come un potenziamento del reparto d’emergenza e più in generale dell’ospedale di Albenga contribuirebbe anche a sgravare un po’ un Santa Corona ultimamente spesso in affanno.
Ma Tomatis non sembra intenzionato ad attendere i sempre incerti tempi del partenariato per vedere l’ospedale di Albenga funzionare come meriterebbe, né vedere la sanità pubblica abdicare al proprio ruolo e “soccombere” nei confronti di quella privata. «Non si può pensare di abbandonare una struttura nuova e all’avanguardia come il Santa Maria di Misericordia», afferma Tomatis. «Abbiamo sale operatorie nuove e assolutamente all’avanguardia che restano inutilizzate, e un gruppo di medici ospedalieri di livello assoluto che merita di essere valorizzato – prosegue -. Basterebbe incrementare gli organici per garantire quel salto di qualità che darebbe prestigio al nostro ospedale, e prima ancora una supremazia alla sanità pubblica con le sole risorse interne». Il problema è che a quanto pare si fatica a trovare i medici, almeno per certi reparti. «È vero, ma se c’è questo problema per una struttura gestita direttamente dall’Asl, devo supporre che ci sarà anche per una gestione privata», conclude il sindaco Tomatis. —