OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO SULLA NADEF: “LA MANOVRA SARÀ UN PANNICELLO CALDO”

roma
La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, approvata dal governo, «conferma che non riusciranno a mantenere le promesse che hanno fatto», dice Elly Schlein. Secondo la segretaria del Pd, «il taglio del cuneo dovrebbe essere reso strutturale come chiediamo dall’inizio e accanto a questo anche misure che accompagnino la crescita delle imprese e la transizione ecologica e digitale». Stessa lettura da parte del presidente M5s, Giuseppe Conte, convinto che «con la Nadef si certifica che la propaganda del governo è finita. Abbiamo una prospettiva in cui c’è zero crescita, zero investimenti – spiega – e ovviamente non si risolvono i problemi delle famiglie italiane: caro mutui, caro carrello per la spesa e anche caro carburanti». La vicepresidente 5 stelle del Senato, Mariolina Castellone, rincara la dose: «Il Governo Meloni, in soli 11 mesi, ha fatto ripiombare l’Italia nelle sabbie mobili della crescita zero». Dal Pd, invece, si fa sentire anche Stefano Bonaccini: «Stanno accadendo cose che vanno nella direzione contraria degli urli della campagna elettorale – sottolinea il presidente dell’Emilia-Romagna-. Dovrebbero chiedere scusa e dire “abbiamo esagerato”. È una manovra che non ha una direzione di marcia». O, per dirla con Carlo Calenda «la musica si è fermata: i giorni dei deficit facili e illimitati sono finiti – avverte il leader di Azione –. Quest’anno ci mangiamo altri 14 miliardi. Concentriamone dieci per mettere a posto la sanità. Non sarà così. Troppe mance da distribuire». E Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, aggiunge che con la Nadef si registrano «due cose preoccupanti: la frenata dell’economia e l’assenza di una linea di politica economica e di un’idea di sviluppo del Paese da parte del governo – avverte –. Se le premesse sono queste, la legge di bilancio sarà, anche per quest’anno, un pannicello caldo». nic. car.