giovanni vaccaro
vado ligure
Resta ancora ampia la distanza dei sindacati dal progetto del rigassificatore che Snam intende portare al largo della costa tra Savona e Vado. In pratica i rappresentanti dei lavoratori si sentono ben più lontani dalle informazioni necessarie dei 4 chilometri di distanza della nave “Golar Tundra” dalla costa savonese. Ieri sera Giovanni Toti, presidente della Regione e commissario nominato dal Governo, ha incontrato Cgil, Cisl e Uil per un primo riavvicinamento dopo le polemiche dei giorni scorsi, ma la fumata resta grigia, se non nera. Anche perché alla riunione non erano presenti i tecnici di Snam, ma solo quelli del Rina. Le sigle sindacali hanno fatto presente la necessità assoluta di un incontro con l’azienda e sottolineato che dovranno essere coinvolte in tutto l’iter. Toti si è impegnato a inviare entro pochissimi giorni la documentazione a sindacati, Unione Industriali, associazioni di categoria e ha ribadito che le compensazioni verranno valutate con il Governo dopo l’estate. I tecnici del Rina hanno spiegato che la condotta che trasporterà il gas dalla nave a terra sarà lunga 4 chilometri. Il nodo riguarda la posizione in cui sarà ormeggiata la nave “Golar Tundra”, che ospita a bordo l’impianto di rigassificazione e alla quale si affiancherà di volta in volta un’altra nave che trasporta il gas. Con la conformazione ad arco della costa tra Savona e Vado 4 chilometri possono significare una giusta distanza se misurati verso sud, mentre, se considerati verso est, porterebbero la nave, lunga 300 metri, davanti alle spiagge savonesi. La posizione più critica è quella dei sindacati: «Non si può condividere un progetto di questa portata, visto che non è stato presentato alcun dettaglio, non si conoscono analisi, impatto ambientale, caratteristiche e risvolti occupazionali – tuona Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil -. Ci aspettavamo di conoscere il progetto, le ricadute occupazionali, i risvolti per le aziende del Savonese, ma nulla di tutto ciò è emerso. Continuiamo a essere fortemente preoccupati per la qualità del progetto, ancora di più visto che nessuna presentazione né risposte sono state date a quanto abbiamo sollevato. Siamo fortemente perplessi. Dopo dieci giorni di comunicati stampa, ci siamo finalmente incontrati, ma è stato un nulla di fatto: Toti ha ribadito quel che si sapeva. Abbiamo ribadito che il metodo non è corretto. Inoltre le opere di compensazione non dovranno essere un mero recupero di tutte quelle già previste per altri interventi e mai realizzate». Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali, guarda alle prospettive di sviluppo che il progetto potrebbe portare al tessuto produttivo savonese: «Si è aperta un’interlocuzione, vedremo poi il progetto nel dettaglio. È evidente che sarà meglio trovare la giusta distanza. Abbiamo detto a Toti che siamo pronti a collaborare al piano energetico nazionale, ma ci aspettiamo che il Governo faccia altrettanto con il problema delle infrastrutture. Inoltre auspichiamo un accordo con la regia della Prefettura per dare priorità ad aziende e personale locali. Inoltre sarà importante avere una visione di sistema delle compensazioni con interventi strategici, realmente utili». —