IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, OLIVIERI: «PERÒ L’AZIENDA NON DEVE ESSERE IL CAPRO ESPIATORIO»

il caso
Mauro Camoirano
Cairo montenotte
Italiana Coke, «basta alibi». Ad assicurarlo, a fronte della nuova girandola di proteste, è il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri: «Il sistema di controlli incrociati è quasi a punto. Può sembrare che stia passando del tempo senza riscontri, ma è una fase delicata perché occorre fissare non solo parametri, ma criteri di controllo perché i riscontri siano inattaccabili». Si vocifera che le Sms (i monitoraggi continui ai camini dell’Italiana Coke) confermino la situazione non ottimale. Risponde, Olivieri: «Ci sono una serie di dati non idonei. Che l’azienda ha finora giustificato con operazioni di manutenzione. Anche questo dovrà, però, essere risolto: la normativa consente una non idoneità del 10% dei dati a causa, appunto, di fasi di manutenzione, che dovranno, però, essere programmate». L’azienda ha però sottolineato che “le centraline Arpal analizzano la qualità complessiva dell’aria, influenzata da tanti fattori (industrie, attività umane, traffico) e pertanto non sono finalizzate al monitoraggio di una particolare fonte di emissione”.
«Concordo che la cokeria non deve essere il capro espiatorio per qualsiasi problematica. Però, riguardo al benzoapirene, la fonte di origine si è individuata nello studio dell’Arpal comparando i dati di quattro centraline; utilizzando un tracciante della combustione di biomasse che ha permesso di separare la percentuale di benzoapirene derivante da procedimenti industriali. Infine, si è localizzato il tutto attraverso comparatori di vento selettivi». Insomma, «nessun accanimento, ma regole chiare che dovranno essere rispettate, valutando le emissioni con un modello incontestabile; se non ci si adegua verranno presi provvedimenti, da quelli pecuniari sino a quelli sospensivi».