“In direzione ostinata e contraria. È il copione ormai consolidato di questo centrodestra al governo della Regione Liguria, allergica alla transizione ecologica. Un secondo rigassificatore in una regione come la nostra, piccola e a vocazione turistica, è anacronistico. Ricordo che siamo a un passo da una svolta epocale: il 2050 e la neutralità climatica sono sempre più vicine. E cosa vuole fare di contro l’Ente regionale? Investire sulle fonti fossili”, dichiara il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini.Coordinatrice del M5S per la provincia di Savona Stefania Scarone, secondo cui il copione si ripete. “Come volevasi dimostrare e come già ribadito soltanto una quindicina di giorni fa, il presidente Toti ha disposto di collocare il rigassificatore a Vado Ligure, una scelta che comporterà una ricaduta negativa sia dal punto di vista dell’ambiente, della salute, sia della sicurezza che questo tipo di impianti provoca su un territorio che presenta già estreme fragilità da questo punto di vista. Il tutto senza dimenticare che viene completamente sottaciuto sia il danno diretto derivante dalla perdita di plancton, larve, uova, sia quello indiretto derivante dall’immissione in mare di solfati e di cloro-derivati con i conseguenti rischi per l’ambiente marino e non solo. Quello su cui invece si punta come se fosse la proverbiale manna dal cielo, sono le “compensazioni” fortemente volute dalla sindaca Giuliano, che addirittura spinge affinché anche gli abitanti dei comuni dell’entroterra valbormidese ne possano beneficiare. In realtà, si tratta di opere che hanno il solo scopo di concedere uno “zuccherino” agli abitanti del territorio. E allora sommessamente faccio notare: le compensazioni, in teoria, sono la riparazione per un danno accertato”.

“Il presidente Toti oggi stesso ha fatto sapere che sarà avviata la discussione per presentare al Governo una serie di richieste adeguate per i territori interessati in termini di opere compensative. Eravamo preoccupati prima, lo siamo ancora di più ora: sanno dunque già a monte che il savonese subirà dei danni”, chiosa Ugolini.

“La spinta alle rinnovabili e non alle fonti fossili è per noi la stella polare. Una stella che Toti e la sua compagine evidentemente non riescono a metabolizzare per comprovati limiti, che trovano la propria radice nella spocchia del negazionismo. Peccato che poi l’inesorabile cambiamento climatico, con tutti i disastri che sta provocando a livello globale, smentisca giorno dopo giorno, una stagione via l’altra, la loro indiscussa miopia. Sì, perché chiamare in causa gli impianti delle vicine Toscana e Romagna non è accettabile: quelli, infatti, rappresentano un passato con cui facciamo ancora i conti. Davvero vogliamo guardare al futuro con gli occhi di ieri?”, concludono i pentastellati.