LA DIRETTRICE SOCIOSANITARIA DI ASL2 MONICA CIRONE NELLA TASK FORCE DEL MINISTERO DELLA SALUTE
l’intervista
«Inizia una nuova sfida: porterò l’esperienza della Liguria e la professionalità degli infermieri al tavolo del Ministero». Monica Cirone, direttore sociosanitario dell’Asl, è stata scelta dal Ministero quale componente di un gruppo di tecnici, che dovranno ridisegnare l’assistenza ospedaliera e territoriale.
Sarà la rappresentante degli infermieri al tavolo, quale lavoro la aspetta?
«Sono stata scelta in rappresentanza della Federazione nazionale ordine professioni infermieristiche, ne sono onorata. È un incarico prestigioso, che mi darà la possibilità di lavorare alla riforma del territorio, all’avvio degli ospedali di comunità. Mi permetterà di capire quali sono le linee guida, ma anche di intervenire in modo propositivo, affinché gli ospedali e l’assistenza vicino a casa dei pazienti siano sempre più integrati».
Come sta cambiando la sanità territoriale nel Savonese? «Abbiamo iniziato la rivoluzione: in provincia sono stati aperti 16 ambulatori di prossimità, gestiti da infermieri che rispondono ai piccoli bisogni come una fasciatura o la terapia iniettiva. Arriverà un nuovo polo a Mallare, entro ottobre potenzieremo ulteriormente la rete, specie nei borghi più lontani dagli ospedali».
Stanno aprendo i cantieri per trasformare gli ospedali in base al Pnrr. Quali tappe?
«I primi nuovi servizi che verranno sviluppati, in base al Pnrr ed entro marzo 2024, saranno le Centrali operative territoriali. A Cairo sono già iniziati i lavori, a luglio si partirà a Savona, entro settembre al Ruffini di Finale. Un raccordo tra ospedale e territorio».
Quali misure sono previste sul territorio per evitare il sovraffollamento in ospedale? «Dal primo luglio abbiamo riaperto l’ambulatorio per i codici minori all’esterno del pronto soccorso del Santa Corona. Sarà attivo fino al 31 agosto dalle ore 14 alle 20 e, grazie alla collaborazione dei medici di famiglia, ci aiuterà a gestire la bassa complessità, in modo che al pronto soccorso approdino solo i casi gravi».
La Valbormida aspetta l’auto infermieristica India. Quali i tempi?
«Il progetto partirà entro ottobre. Insieme alla Regione stiamo lavorando affinché la Valbormida sia la prima area in Liguria a beneficiare dell’auto infermieristica medicalizzata: sarà un mezzo di soccorso con a bordo un infermiere, che andrà ad affiancare l’automedica del 118, e verrà attivata per percorsi e patologie ben definiti».
Esami sul territorio, come cambia l’offerta?
«Asl ha appena ricevuto un nuovo mammografo mobile, montato su un camper, che dalle prossime settimane verrà posizionato nei vari paesi per sottoporre le donne agli esami di screening. Stiamo lavorando con i sindaci, in modo tenere fuori dagli ospedali tutte le attività che possono essere fatte appunto vicino a casa. In autunno anche un’auto emoteca mobile per i prelievi».
Resta una grave carenza di medici di famiglia, che la riforma vorrebbe al lavoro nelle nuove Case di comunità… «Come tutta Italia, anche il Savonese ha un grosso problema nel reperire medici di base e guardie mediche: stiamo agendo con la pubblicazione delle zone carenti, in modo da offrire i posti ai giovani medici. Per il momento tutti gli abitanti della provincia hanno un medico: un aspetto non scontato che, pur nella difficoltà, ci rassicura. Svilupperemo l’attività ambulatoriale nei paesi dove ci sono carenze». —
l.b.

