I DUE PUNTI NASCITA, SALVI CON L’ACCORPAMENTO TRA EVANGELICO E VILLA SCASSI

LUISA BARBERIS
Tredici richieste tutte savonesi per ridisegnare il piano socio-sanitario. La Regione ha sottoposto al ministero della Salute una lunga lista di deroghe. In elenco c’è una richiesta per estendere l’orario del Punto di primo intervento di Albenga sulle 24 ore, una per garantire la prosecuzione del reparto di Malattie Infettive osteo articolari Mios, che ha sede sempre al Santa Maria di Misericordia ed è un centro di riferimento regionale. Ma salta agli occhi l’assenza di deroga per i due Punti nascita o per la Chirurgia della Mano del San Paolo. La prima è una questione spinosa, “risolta” con l’accorpamento tra Villa Scassi e l’Evangelico di Voltri, che permette di rispettare il tetto dei 9 Punti nascita in regione, quindi “salva” i due presidi savonesi senza deroghe.
Rassicurazioni arrivano anche per la Chirurgia della mano: «La stima dei professionisti è riconosciuta e non c’è alcuna intenzione di togliere il reparto», sottolinea la Regione. Il direttore di Alisa Filippo Ansaldi spiega che, per comprendere il piano, bisogna andare oltre la tabella: «Periodicamente il Ministero chiede alle Regioni la programmazione sanitaria, che si basa sul Dm 70 (la norma di riferimento, ndr). Un documento che la Liguria ha inviato nell’ottobre 2022 e che è tornato alla ribalta nell’ambito della discussione con il Ministero sul piano socio-sanitario, ancora più importante perché strategico. La programmazione si basa su due pilastri: l’emergenza-urgenza e i servizi calibrati in base alla popolazione. Siccome l’offerta ligure è ricca, dato riconosciuto dallo stesso Ministero, tabella e deroghe servono per spiegare le strutture che non sono presenti ma dovrebbero esserci, ma soprattutto per giustificare l’aumentata offerta delle realtà che teoricamente non sono previste, ma invece ci sono e alle quali vogliamo dare continuità». Non a caso la lista savonese inizia con la richiesta di deroga per la Cardiochirurgia e la Maxillofacciale, che in teoria dovrebbero essere presenti al Santa Corona in quanto Dea di secondo livello, ma in pratica non ci sono in quanto in Liguria l’attività è concentrata al San Martino. Viceversa, si parla della Medicina nucleare e dell’Emodinamica del Santa Corona: la deroga arriva per dare continuità a due servizi ritenuti determinanti nella rete savonese, anche se il numero di abitanti giustificherebbero meno centri. Per la Chirurgia toracica la Regione aveva chiesto una deroga per il Santa Corona, ma un mese fa è stata approvata la Struttura semplice dipartimentale, che collega l’ospedale con il San Martino, e supera la necessità di deroga. Vengono poi segnalati i reparti di Oculistica e Otorino: dovrebbero essere inseriti in un Dea di secondo livello, quindi a Pietra, ma storicamente sono presenti a Savona e la Regione chiede che qui abbiano continuità. Albenga entra in gioco non solo per l’estensione dell’orario del Ppi e per il Mios, ma anche perché potrebbe ospitare la centrale del 118 comune tra Savonese e Imperiese. Altre richieste di deroga arrivano per dare continuità alla Nefrologia di Savona («Indispensabile per garantire l’offerta in regione», trapela da Alisa) e per la Dermatologia: il reparto continuerà a esistere, ma verrà riorganizzato in un Day hospital multidisciplinare. —