L’ANIMALE È STATO NOTATO PER LA SUA INTELLIGENZA

il caso
Ciro è ormai una presenza fissa tra le case di Albisola. Ormai da mesi sono molti i cinghiali che scorrazzano per le vie del centro, scavano nelle aiuole dei giardini, devastano le aree verdi nelle rotatorie. Cercano cibo e sono attirati dall’odore dei rifiuti lasciati lungo le strade secondo le regole della raccolta differenziata porta a porta. Uno di questi ungulati, a cui è stato anche dato il nome Ciro, è stato notato dai residenti per una caratteristica particolare: ha capito come aprire le mastelle dell’umido, nelle quali ci sono gli scarti di cibo. «Ha capito come fare – spiegano alcuni albisolesi che lo hanno visto all’opera -: rovescia le mastelle, poi riesce ad aprirle con una zampa e col muso. A quel punto tira fuori il contenuto e sceglie il proprio menù».
Pur essendo di dimensioni medio-grandi, non ha mai infastidito i passanti. Probabilmente si è adeguato al tessuto urbano, sa che gli autoveicoli possono essere pericolosi e quindi si sposta utilizzando i marciapiedi. Se incontra le persone la diffidenza è reciproca. Se però avverte l’odore di cibo, si avvicina come un cagnolino che cerca di convincere l’essere umano a dividere il pranzo.
La presenza dei cinghiali, però, fa aumentare il timore di avere per le vie del centro esemplari infetti. Anche se la peste suina africana non si trasmette all’uomo, l’invasione degli ungulati tra le case resta un problema di sicurezza e di igiene. Il sindaco Maurizio Garbarini ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza che vieta di offrire cibo agli ungulati e impone ai proprietari di mantenere puliti i terreni lungo le strade comunali. Resta la difficoltà nei controlli, dato che l’organico della polizia locale è insufficiente. —
g. v.