RICHIESTA PER UN’ECOGRAFIA AI LINFONODI

la storia / 1
«Mi piacerebbe chiedere alle persone che stanno soffrendo per i disservizi causati dalla sanità ligure, per le liste d’attesa, per i ritardi nella diagnosi, di raccontare le esperienze e firmare un documento collettivo di protesta». Amareggiata da due situazioni personali spiacevoli, S.C. lancia l’idea e chiama a raccolta altri pazienti.
«Nel dovermi sottoporre a un’ecografia ai linfonodi, con classe di priorità B nei 10 giorni successivi alla richiesta del medico, mi sono trovata di fronte a un muro – racconta la donna – Dopo due giorni di tentativi il Cup per fissare un appuntamento, ho contattato la direzione medica del San Paolo, dove solo dopo molte insistenze e paventando la possibilità di rivolgermi a un avvocato, ho ottenuto di parlare con il responsabile del reparto diagnostica. Come per magia ho ottenuto un appuntamento a distanza di soli tre giorni. Quale efficacia, efficienza ed economicità ci può essere, laddove l’unico modo di ottenere il rispetto dei livelli essenziali di assistenza sia quello di paventare l’inizio di un’azione legale? Le persone con un carattere meno determinato o più mite del mio, come avrebbero potuto ottenere il rispetto delle tempistiche previste dalla legge?».
Non è andata meglio a un parente: «A novembre non è stato possibile prenotare una colonscopia con richiesta di classe di priorità D nei 60 giorni. Così il convivente di mia madre ha contatto il Cup, che lo ha messo in lista, ma non è mai stato contattato. A gennaio io e mia sorella ci siamo rivolte alla direzione medica del San Paolo che, questa volta, dopo aver promesso di fare qualcosa, ci ha consigliato di chiamare il medico per una nuova richiesta con classe di priorità superiore. Mi sono rifiutata, chiedendo l’adempimento immediato dell’impegnativa di novembre. A pagamento, in regime di intramoenia, avrei avuto un appuntamento in 12/15 giorni, al costo di 500 euro».—