Roberto Traversi


I sovranisti del caro-benzina sono incredibili: prima hanno ridotto il taglio sulle accise da 30 a 18 centesimi per dicembre, poi per gennaio hanno deciso di lavarsene le mani e di toglierlo del tutto. Risultato: poco dopo il brindisi di Capodanno, guarda caso la situazione e’ sfuggita di mano e ora ci ritroviamo tariffe completamente fuori da ogni logica. Pero’ i patrioti della pompa di benzina dicono che non e’ colpa loro. Eppure non ci voleva Nostradamus per prevedere questo devastante scenario, in seguito alla manovra insipida e all’insegna dell’Austherity congegnata da Giorgia Meloni e banda. Lo scaricabarile di queste ore nei confronti dei gestori e’ l’ennesima mossa della disperazione di un governo che dopo tre mesi gia’ marcia decisamente fuori strada”. Cosi’ in una nota i deputati M5s della comm. Trasporti della Camera Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Agostino Santillo.
I problemi non si risolvono facendo i Ponzio Pilato – aggiungono – se le risorse non erano sufficienti in legge di Bilancio, bisognava trovare il coraggio e fare uno scostamento. Inoltre la speculazione andava monitorata e andavano imposti i depositi costieri. In piu’, il ministro Salvini non ha dato mezza indicazione in sede di illustrazione programmatica su un’eventuale riforma del settore dell’autotrasporto. Cosi’ ci ritroviamo un meccanismo folle che vede certi rincari assorbiti quasi interamente dai bilanci delle imprese di autotrasporto, e cio’ genera le varie irregolarita’ che si scaricano sulla strada”. Infine, dicono i rappresentanti del M5s, “va rimarcato che in questa fase si rischia concretamente il cosiddetto effetto palla di neve: aumentando sensibilmente il costo del trasporto, si va a impattare su intere filiere con effetti catastrofici. La conseguenza inesorabile e’ di alimentare la spirale inflazionistica: chissa’ se la Meloni e i suoi ministri, non appena si impenneranno i prezzi dei beni di largo consumo nei supermercati, arriveranno a dare la colpa alle cassiere. Abbiamo smesso di chiederci in che mani siamo, perche’ purtroppo lo sappiamo benissimo. E presto se ne accorgeranno anche gli italiani!