
savona
Zona 30, attraversamenti più visibili e controlli elettronici della velocità: sono alcune delle richieste della petizione per mettere in sicurezza e rallentare il traffico in corso Tardy e Benech. La Zona 30 indica l’area urbana in cui il limite massimo di velocità consentito è di 30 km/h, anziché i 50 previsti. La petizione si può sottoscrivere anche nella polleria di Maurizio Scaramuzza, consigliere comunale di opposizione della Lega ed ex assessore, e in altre attività commerciali del quartiere. La raccolta firme che ha già visto centinaia di sottoscrizioni punta a introdurre una serie di provvedimenti per rallentare il transito della trafficata strada. Lo choc per la tragedia che si è consumata prima di Natale con l’investimento mortale di Valentina Squillace, 22 anni, ha scosso i residenti e non solo. Ponendo, ancora una volta, interrogativi sul tema della sicurezza di corso Tardy e Benech. La strada, sempre trafficata, è attraversata da mezzi pesanti che devono raggiungere il porto lungo la direttrice di corso Mazzini. Ora la richiesta, nero su bianco, dei commercianti e dei residenti e da presentare al Comune e agli enti preposti al controllo della viabilità e della sicurezza.
«Corso Tardy e Benech- si legge nel testo- è una delle arterie principali di Savona, utilizzata quotidianamente non solo dai residenti e dalle attività economiche della zona, ma anche da flussi consistenti di veicoli diretti o provenienti dall’area portuale. La conformazione della strada, la presenza di numerosi esercizi commerciali, fermate bus, attraversamenti pedonali e un forte traffico veicolare rendono il tratto particolarmente esposto a incidenti, come purtroppo dimostrato anche dall’incidente mortale che ha scosso l’intera comunità».
Tante le criticità che vengono elencate nella petizione: dalla velocità eccessiva all’assenza di barriere fisiche protettive. Dagli attraversamenti pedonali insufficientemente regolati (in particolare l’area all’altezza della Farmacia San Francesco) alle continue code. Il tutto considerando la presenza di scuole di diversi ordini e gradi nella zona: dalle elementari Astengo alle De Amicis passando per le Guidobono.
«Questa sovrapposizione di realtà – si legge ancora nel testo- è incompatibile con ogni criterio moderno di sicurezza urbana, perché espone centinaia di studenti a rischi derivanti da veicoli con spazi di frenata molto lunghi».

