Giovanni Vaccaro / ALBISOLA
«Una quota dei proventi del porto deve essere destinata a interventi per migliorare la sicurezza sulle strade». 
In attesa che venga scritto il copione per il finale della telenovela dell’Aurelia Bis, i sindaci delle Albisole si sentono con le mani legate di fronte al traffico mostruoso che attraversa la due città. Gli unici interventi, per il momento realmente praticabili, sono limitati. Un semaforo in fase di allestimento per regolare l’attraversamento dell’Aurelia davanti a piazza Sant’Antonio, ad Albissola Marina, l’asfaltatura di corso Mazzini ad Albisola Superiore, peraltro con 140mila euro recuperati dall’avanzo di amministrazione del Comune.
Il problema è che il porto si trova in mezzo a tre città densamente abitate, con i caselli autostradali agli antipodi e nessun collegamento diretto e in sede propria, isolato dai pedoni e dal traffico locale. 
A Vado, per esempio, i mezzi pesanti che escono al casello di Savona possono imboccare una viabilità che aggira l’abitato (nonostante le condizioni disastrate della Superstrada) e il Comune ha potuto mettere i divieti di accesso nelle strade urbane.
Nelle due Albisole molti abitanti chiedono di non far passare i camion su corso Mazzini e sull’Aurelia. «Il porto è a Savona, che li facciano uscire dal casello di Savona».
Ma significherebbe solo spostare altrove il problema e chi ha assistito alla tragedia di Valentina Squillace non sarebbe affatto d’accordo. Questa situazione, peraltro, non piace né alle aziende di trasporto né agli autisti: le prime sono penalizzate dai ritardi per il tempo impiegato per attraversare Savona o le Albisole. È ovvio che i camion diretti al porto savonese provenienti dalla Francia utilizzano lo svincolo di Savona, mentre quelli provenienti dal Nord Italia escono ad Albisola. In entrambi i casi gli autisti non possono evitare l’attraversamento di un centro abitato.
A Marina il sindaco Gianluca Nasuti guarda fuori dal municipio: «E’ un passaggio continuo di auto e camion, l’Aurelia è l’unica via. Serve assolutamente completare l’Aurelia Bis, almeno ci darebbe un po’ di respiro e di sicurezza».
Ciò che ha sempre impedito ai sindaci di Superiore, da Lionello Parodi a Maurizio Garbarini, passando per Franco Orsi, di vietare il passaggio dei camion dal casello al porto, è la mancanza di alternative. L’attuale primo cittadino Garbarini sbotta: «Potrei fare un’azione eclatante e firmare un’ordinanza di chiusura dell’incrocio davanti al casello, ma scatterebbe subito un ovvio ricorso al Tar che porterebbe all’annullamento. Inoltre chiudere il casello significherebbe dare un colpo mortale all’economia della città, dirottando altrove turisti e aziende».