“Servono più treni per ridurre i rischi del traffico pesante nel centro di Savona”

ERMANNO BRANCA
SAVONA
Il traffico congestionato di Savona è da sempre uno dei temi su cui hanno dovuto confrontarsi gli amministratori della città. Soprattutto lungo la direttrice (corso Mazzini-corso Tardy & Benech-via Stalingrado) che collega il porto allo svincolo autostradale, la viabilità è caotica e pericolosa anche per la presenza di centinaia di mezzi pesanti. 
Una situazione che negli ultimi anni è ulteriormente peggiorata in seguito allo stop subìto dalle Funivie che ha comportato il transito attraverso la città dei camion carichi di carbone diretti a Bragno. Un traffico che fino al 2019 viaggiava sui vagonetti e che ora invece passa da corso Mazzini, corso Ricci e sulle rampe del Cadibona. La commistione tra la viabilità ordinaria e quella portuale crea una situazione di costante tensione, che diventa ancora più pericolosa quando capitano incidenti sull’autostrada o quando in porto si verifica l’approdo simultaneo di 2 o 3 navi da crociera. 
Un tema che da decenni è nell’agenda di tutti i sindaci di Palazzo Sisto ma che è di difficile soluzione, visto che il porto è una delle poche risorse economiche rimaste alla città. Anche il sindaco Russo si sta occupando del problema: «Il problema della commistione tra la viabilità ordinaria e quella portuale è storico e da tempo abbiamo avviato iniziative per risolverlo. La prima, più immediata, riguarda la linea ferroviaria. Aumentare la merce in uscita dal porto attraverso i carri ferroviari comporta certamente benefici per la città. Esistono accordi tra Comune, Port Authority, Ferrovie e terminalisti per fare in modo di incrementare questo tipo di soluzione che è già stata in parte applicata anche per ovviare al blocco delle Funivie. Naturalmente questo comporta interventi sulla rete ferroviaria anche per attenuare l’impatto rispetto alle abitazioni che si trovano lungo i binari».
La seconda opzione è più futuribile ma secondo il sindaco Russo non meno importante: «C’è un progetto per realizzare un tunnel sottomarino dedicato al traffico pesante. Capisco che questo potrebbe sembrare fantascienza ma in realtà fa parte degli atti di programmazione della Port Authority. Posso aggiungere che sarebbe impensabile ampliare l’attività del porto senza realizzare una viabilità dedicata».
«Questa giornata di dolore che ha toccato tutta la città – dice il consigliere di opposizione Fabio Orsi – impone un ragionamento. Come spesso accade, l’agenda politica è dettata non dalla pianificazione ma dal singolo evento e purtroppo dalle tragedie. Queste tragedie richiamano e impongono alla coscienza di chi governa di assumere come priorità del proprio operato scelte decisive e a lunga scadenza. L’accelerazione di tutti i progetti di ingresso e uscita dal porto dei mezzi pesanti, per canali diversi dalla viabilità ordinaria deve essere una priorità per chi amministrerà la città nei prossimi anni, per non diventare in qualche modo corresponsabili. Attribuire le colpe degli ultimi 30 anni oggi non aiuta a risolvere il problema, assumersi impegni concreti per il futuro, forse sì». 
Il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini, come i suoi predecessori, da anni ha avviato una battaglia contro il traffico pesante: «Dal casello di Albisola ogni settimana transitano 2 mila Tir. Una cifra enorme, con conseguenze devastanti per la viabilità ma anche per l’ambiente. Ovvio che la situazione potrebbe migliorare se almeno venisse completata l’Aurelia Bis. Il traffico di sicuro ne trarrebbe giovamento». —