Savona, spunta una supertestimone «Il Tir l’ha colpita e lei è scivolata»


Silvia Campese / savona
Spunta una supertestimone della tragedia di corso Tardy e Benech: Valentina Squillace, 22 anni, sarebbe stata lievemente urtata dal Tir durante l’attraversamento e, per questo, avrebbe perso l’equilibrio cadendo a terra e finendo poi sotto le ruote del camion. Ed era sulle strisce pedonali, c’è solo da capire se si sia mossa con il verde o no. 
La donna che ha risposto all’appello dei vigili si è recata ieri mattina al comando di via Romagnoli dichiarando di avere assistito all’investimento. L’incidente si è consumato all’altezza dell’attraversamento pedonale del corso da via Servettaz: è qui che poco dopo le 8 del mattino la giovane studentessa universitaria è stata toccata e poi trascinata per un’ottantina di metri dal mezzo pesante diretto in porto. 
Ieri la città di Savona si è svegliata sotto choc. Difficile ripercorrere – per andare a scuola, al lavoro, o solo per fare delle commissioni – corso Tardy e Benech in quel punto senza rabbrividire al pensiero del Tir telonato fermo proprio dove, venti anni fa, una vigilessa, Federica Barbiero, aveva perso la vita nella stessa maniera. 
La polizia municipale, che sta svolgendo le indagini sotto il coordinamento del pubblico ministero Chiara Venturi, è tornata sul posto alla stessa ora dell’incidente alla ricerca di testimoni confidando nel fatto che, ogni giorno, a quell’ora, si trovino a passare di li, o alla vicina fermata del bus, sempre le stesse persone. Sul luogo è stata rintracciata una seconda potenziale testimone. Anche lei ha accettato di andare in caserma per raccontare quello che ha visto. L’indagine prosegue. «Cerchiamo altre testimonianze perché ogni dettaglio può essere fondamentale», hanno ribadito dal Comando. 
Per ora il racconto più importante è appunto quello di una signora che vive proprio in quella via e ha messo alcuni paletti su questa inchiesta. I seguenti: anzitutto che Valentina stava attraversando corso Tardy e Benech sulle strisce; poi che indossava il cappuccio per ripararsi dalla pioggia, elemento che può averle ridotto la visibilità; poi – ma questa è un’ipotesi ancora da confermare con altri riscontri – che avrebbe iniziato l’attraversamento e il Tir, avanzando, l’avrebbe scontrata frontalmente. A quel punto la ragazza avrebbe perso l’equilibrio finendo a terra e venendo trascinata per un bel pezzo. 
La donna che era accanto a lei al semaforo e che non l’ha più vista, ha iniziato a gridare: «Dov’è finita? Dov’è finito il corpo?». A quel punto un capannello di persone ha urlato e fermato l’autista del tir, che non si era accorto di nulla. Come mai non ha sentito? La mole e il peso del tir fa sì che la sua cabina di guida, specie con i finestrini chiusi per il maltempo, sia molto isolata. Resta da chiarire, per le responsabilità dell’autista – un uomo di 45 anni, del sud Italia, risultato negativo ai test alcolemici e all’uso di stupefacenti – se al momento dell’impatto procedesse con il verde o no. Per questo sarebbero fondamentali le telecamere della zona ma a quanto pare nessuna, di quelle pubbliche, inquadrava quel tratto. La Procur a ora ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e il tir è stato sequestrato: si dovrà anche verificare da quante ore stesse viaggiando. La posizione dell’autista, anche lui sotto choc per l’accaduto, resta sospesa. All’uomo è stato comunque consentito di tornare a casa, ieri, a quanto si dice «distrutto». .
Intanto, se le due testimonianze si sono rivelate importanti, sono giunte parecchie indicazioni e telefonate non corrette. Diverse persone, infatti, involontariamente hanno accavallato i fatti parlando di un altro investimento verificatosi sempre martedì nella vicina corso Viglienzoni, per fortuna di scarsa entità. In quel caso i protagonisti erano sempre una donna ma con una moto e un cane. Un altro fatto appunto, che però ha contribuito a fare confusione. 
Per questo la polizia municipale ha invitato a intervenire con altre testimonianze solo se si è certi di poter fornire «un apporto utile». Si continua a cercare, poi, l’uomo che ha raccolto il cellulare di Valentina, l’ha consegnato a un’altra persona che, a sua volta, l’ha passato ai vigili. È importante capire in che punto preciso è caduto il telefono della ragazza per essere più precisi sul luogo dell’impatto . —