C’è un ordine del giorno che verrà presentato in consiglio comunale e impegna la maggioranza a palazzo Tursi: nel documento, firmato da tutti i capogruppo del centrosinistra, si impegna la giunta a portare avanti i lavori per gli impianti “intermedi” del ciclo dei rifiuti e in particolare si fa riferimento al Tmb (trattamento meccanico biologico) e al biodigestore. Il primo è come noto fermo al palo a Scarpino perché Iren e Amiu dopo avere lavorato (con un ritardo notevole sul cronoprogramma iniziale) alle fondazioni hanno sospeso i lavori in attesa di capire se su quell’area sia preferibile realizzare un termovalorizzatore. Per quanto riguarda il biodigestore dell’area genovese, invece, non è nemmeno stato progettato: secondo il piano regionale dei rifiuti dovrebbe trattare sino a 60 mila tonnellate.
Ma il documento – frutto di un confronto interno alla maggioranza anche con i consiglieri regionali del centrosinistra – sarebbe rilevante, se e quando passerà in aula, perché andare avanti con il Tmb significherebbe spostare lontano da Scarpino l’ipotesi del termovalorizzatore. Invece la Regione spinge per l’impianto che brucia i rifiuti per ricavarne energia e entro la fine dell’anno l’Agenzia regionale Arlir pubblicherà il bando per le aziende interessate.
Sul tema si discute anche in via Fieschi e infatti il Pd è tornato a chiedere la chiusura dell’Agenzia regionale, diretta da Monica Giuliano con il compito di pubblicare il bando. «Un bando che doveva essere pubblicato la scorsa primavera, poi entro fine agosto e successivamente tra novembre e fine anno, ma di cui, ad oggi, non si ha alcuna notizia. Bucci scrive le leggi e approva le delibere, ma subito dopo sembra dimenticarsene», attaccano Davide Natale e Simone D’Angelo, secondo cui «il bando non può andare contro quanto deciso dalla programmazione regionale, che indica in 26 mila tonnellate annue i rifiuti indifferenziati prodotti quando il sistema andrà a regime, cioè quando la Liguria raggiungerà il 65 per cento di raccolta differenziata». —
e. ros.