Provincia, la sinistra litiga sul bilancio Mirri: “Grave errore votare a favore”

mauro camoirano
savona
In Provincia in Pd si spacca sul bilancio. Il consigliere Mirri (sindaco di Carcare) accusa due esponenti della minoranza (Lima e Ghersi) di aver fatto da “stampella” alla giunta Olivieri votando a favore della variazione di bilancio. Dice Mirri: «In un caso, un consigliere indipendente può fare una scelta esclusivamente personale anche se divisiva. Ma chi è tesserato Pd e si è trasformato in stampella della maggioranza di centrodestra, ha commesso un errore politico gravissimo». Anche perché, continua Mirri, «la maggioranza non aveva nemmeno i numeri per far approvare la pratica. Fossimo davvero un’opposizione unita e convinta, avremmo potuto, anzi dovuto, abbandonare l’aula facendo saltare il banco. Mentre si è addirittura votato a favore». Ma il malessere registrato da Mirri va oltre: «Il fatto stesso che dopo tanti mesi non si è ancora provveduto a nominare un capogruppo di minoranza è significativo. E secondo me brutto segnale riguardo l’ottica e l’impegno con cui il Pd intende porsi in Provincia».
Sfogo che trova la sponda del consigliere regionale Pd, Roberto Arboscello: «Il presidente Olivieri si sta dimostrando, nei fatti, non un presidente superpartes, ma una figura politica di centrodestra, sostenitore delle posizioni del centrodestra regionale. Lo fa legittimamente, sia chiaro, ma con posizioni che vanno contro il sentore del territorio, vedi per il termovalorizzatore. Non è quindi più il tempo delle mani tese, della sinergia, ma il Pd e il centrosinistra devono tornare a fare vera opposizione, per scongiurare il rischio che il savonese diventi semplicemente una succursale della Regione targata centrodestra».
Ancora più netto il consigliere regionale e segretario regionale del Pd, Davide Natale: «Mirri ha ragione. E quello da lui evidenziato è stato un errore. Magari in buona fede, ma comunque un errore politico. Olivieri non è il presidente di una Provincia intesa come “Casa dei Comuni savonesi”, ma piuttosto come “Casa Bucci”. Altrettanto sbagliato, poi, non procedere ad una nomina di un capogruppo che darebbe più forza e convergenza all’azione della minoranza provinciale che, a questo punto, vedi temi come il termovalorizzatore o la stessa sanità, non può esimersi da un’azione di opposizione mirata, dura e costante». —