CAIRO. DOMANI IN CONSIGLIO COMUNALE IL PUNTO SULL’IMPIANTO VOLUTO DALLA MINORANZA DATO PER IMMINENTE IL BANDO REGIONALE: SCARPINO E LE AREE VALBORMIDESI IN POLE

Mauro Camoirano
Ipotesi termovalorizzatore, cittadini chiamati all’appello dal Coordinamento per il No, domani, per presidiare il Municipio di Cairo, dove, alle 18, il Consiglio comunale si aprirà con “Discussione sulla volontà politica del sindaco di collocare l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti regionali sul territorio comunale”. Un’occasione per fare il punto sulla situazione, “pretesa” dai due gruppi di minoranza.
A dire il vero, però, a parte le polemiche politiche, la vicenda, nonostante se ne parli praticamente da un anno, e nonostante si dia per imminente il bando regionale, pare abbastanza statica. Delle cinque aree individuate dallo studio del Rina, ovvero Valpolcevera– Scarpino; Valle Scrivia; Cairo; Cengio e Vado Ligure, sembra che la partita si giochi solo più tra Scarpino e Cairo. Per logica sarebbe da privilegiare una scelta genovese. Per abitanti e quindi quantità di rifiuti: la Città metropolitana di Genova da sola ha più residenti (quasi 820 mila) di tutte le altre provice messe insieme (Imperia 209 mila, Savona poco più di 267 mila, La Spezia 214 mila). Il Genovese è poi l’area dove minore è la raccolta differenziata: provincia La Spezia 74, 61%, di Savona 63, 78%, di Imperia 60, 43% e Città metropolitana di Genova 50, 57%. Tra l’altro Genova ha un pessimo risultato anche come Comune: 50, 57%, sebbene tra le città oltre i 15 mila abitanti la maglia nera spetti proprio a Savona (47, 62%). Genova, inoltre, è baricentrica rispetto al territorio regionale, mentre l’ipotesi Cairo sarebbe abbastanza decentrata, contando soprattutto, come detto, la quantità d rifiuti dal Genovese.
Con costi maggiori che, come è stato ribadito anche nel recente incontro organizzato alla Sms Serenella alle Formaci, andrebbero a pesare sulla stessa Tari. Sottolineando, anche che «l’82% della popolazione paga una Tari presuntiva, solo il 18% applica la tariffa puntuale». L’ipotesi Scarpino sarebbe, quindi, quella logisticamente più indicata, ma, al di là del problema politico per la sindaca Salis, per contro l’impianto avrebbe costi di realizzazione maggiori, sarebbe ridotto rispetto le aspettative (230 mila tonnellate a fronte dell’ipotesi 300 mila), e non è servito dalla ferrovia, che è una delle pregiudiziali che verrà inserita nel bando, anche se non tutti credono nell’ipotesi “treni dei rifiuti”. Il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini ha posto come premessa per valutare tale impianto, un accordo di programma ad alto livello che comprenda la possibilità di dismissione accompagnata, e bonifica, di eventuali siti inquinanti già presenti. Accordo di cui, per ora, non c’è notizia. —
