
Giù le mani da Falcone e Borsellino, lasciateli in pace, dopo che li avete tormentati in vita. Giù le mani dalla Costituzione e dalla democrazia”. Parole cariche di passione civile, quelle del senatore M5s ed ex magistrato Roberto Scarpinato, ieri al teatro Massimo di Palermo, dove si è svolto un incontro sulla riforma della separazione delle carriere, organizzato da AntimafiaDuemila, in collaborazione con M5s. Un dibattito per motivare il No, in apertura della campagna referendaria, al quale hanno partecipato anche il leader M5S Giuseppe Conte, l’ex procuratore antimafia e oggi deputato M5S Federico Cafiero de Raho, Alfredo Morvillo e Salvatore Borsellino. Conte ha detto che la battaglia sarà difficile: “Nel referendum sulla giustizia la posta in gioco sarà un regolamento di conti tra questa politica e una magistratura che, con tutti i suoi limiti, è rimasto uno dagli ultimi anticorpi contro il diffondersi del lobbismo politico delle mafie. La riforma è inaccettabile”. Fuori dal teatro, Conte aveva già detto che, dopo le indagini giudiziarie siciliane, “l’urgenza è che questo governo regionale vada a casa”. E si è chiesto come “difronte a scandali che hanno toccato anche Fdi, Giorgia Meloni possa far finta di nulla, visto che ha detto di essere scesa in politica per l’esempio di Borsellino”.
Scarpinato, prima del dibattito aveva ricordato che il ministro Nordio “ha detto che questa riforma serve a ‘ristabilire la supremazia della politica sulla magistratura’. Ma quale politica? Quella di Cuffaro, di Dell’Utri?”. Dal palco chiede ai cittadini di farsi un’idea “di chi vi dice di votare Sì”. Fornisce un numero “provvisorio” degli inquisiti politici in Sicilia, “60” e va al cuore del suo ragionamento: “Il metodo Dell’Utri-Cuffaro ha fatto scuola. Esiste un unico asse che unisce Milano, Roma, Palermo.
Non c’è da stupirsi” di questa riforma e delle altre sulla giustizia se la premier “proclama tre giorni di lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi. È stato elevato a padre della Patria un condannato per una gravissima frode fiscale e che ha pure pagato” la mafia, “parola di Cassazione”. Scarpinato non ci sta che il centrodestra usi la memoria dei magistrati uccisi per fare propaganda, tanto che quasi grida “giù le mani da Falcone e Borsellino”. E aggiunge: “Hanno fatto la loro parte. Noi combattiamo come leoni” in Parlamento “ma siamo una minoranza. Ed evocando l’effetto delle “oceaniche piazze per Gaza” aggiunge: “I super poteri li avete voi . Votare No al referendum significa no allo stravolgimento della Carta”. Per Cafiero de Raho la riforma “ha un unico effetto: impedire che i magistrati possano tutelare il cittadino”. L’ex procuratore Morvillo, cognato di Falcone, torna sulla strumentalizzazione del magistrato: “Auspicava la differenza di funzioni, non come vogliono far credere questi signori che fosse per la separazione”. In collegamento, Salvatore Borsellino è amaro: “Mi ero illuso che le cose potessero cambiare, ma è peggio di prima. È difficile sperare, ma mio fratello e tanti altri hanno sacrificato la vita. Quindi vi giuro che fino all’ultimo respiro combatterò”.
