
Luca Maragliano
L’oro blu della Val Bormida alla conquista di Dubai e degli Emirati Arabi. È questo l’obiettivo dichiarato della Nova Terme Vallechiara di Altare, che nell’ultimo mese ha riavviato definitivamente la sua produzione. L’azienda, storico marchio dell’agroalimentare in Val Bormida, è infatti recentemente tornata ai fasti di un tempo grazie alla nuova proprietà italo-araba che, nell’arco di pochi anni, ha rilevato e ammodernato completamente lo stabilimento di località Lipiani, con un ambizioso programma che guarda ai mercati esteri.
«La nostra acqua torna finalmente in commercio – ha spiegato lo scorso 3 ottobre, in occasione del taglio del nastro del rinnovato stabilimento, l’amministratore unico di Nova Terme Vallechiara Srl Tarek Khamis –. Siamo soddisfatti: per noi, che alcuni anni fa siamo arrivati qui ad Altare quasi per caso, speriamo questo sia il primo passo verso altri traguardi».
Originariamente fondata nel 1965, l’azienda altarese oggi e? divenuta una realtà d’avanguardia: Nova Terme Vallechiara si propone infatti di perseguire nuovi obiettivi, tra i quali un’alleanza con le industrie del territorio (per sostenere un’economia di filiera corta), senza dimenticare il rispetto per l’ambiente. Secondo i dati forniti dall’azienda, l’espansione sui mercati dei paesi arabi mira ad un export base di partenza intorno ai 20 milioni di bottiglie l’anno, che «si indirizzerà per il 70% sul mercato dell’estero e del Golfo Persico, per il settore alberghiero, con il quale abbiamo già chiuso diversi accordi commerciali, e per il restante 30% sull’Italia». Rinata nel 2019, dopo il fallimento e con l’ingresso della nuova proprietà (che ha messo sul piatto capitali importanti, per oltre 10 milioni di investimento complessivo), Nova Terme Vallechiara conta oggi già dodici dipendenti diretti in stabilimento, destinati per altro a crescere, considerato che è in previsione la realizzazione di una seconda linea produttiva, per l’imbottigliamento in vetro.
Un prodotto pensato e sviluppato appositamente per i mercati del Medio Oriente (così come i formati in plastica realizzati sino a questo momento, appositamente pensati per il settore alberghiero di realtà come Dubai, Doha e Rihad), dove il marchio Vallechiara potrà far pesare il fascino della sua storia: le fonti altaresi, nota alle cronache fin dal 950 dopo Cristo, furono apprezzate anche dai Re d’Italia. Non solo: l’acqua Vallechiara ha infatti il pregio di essere particolarmente leggera. «Abbiamo rinnovato totalmente lo stabilimento, sia esternamente che internamente, dagli impianti alle strutture e alle vasche di raccolta, e il nuovo impianto per l’imbottigliamento in pet è all’avanguardia per quel che riguarda la tecnologia – precisa la proprietà –. Il tutto per mantenere immutata la grande qualità che da sempre caratterizza l’acqua Vallechiara (a tutt’oggi, analisi alla mano, tra quelle con il minor residuo fisso in commercio), osservando il massimo della sicurezza alimentare: la filiera, dalla fonte al magazzino, è tutta scrupolosamente controllata e automatizzata. Per quel che riguarda i formati punteremo su quattro unità, e il confezionamento esterno per i mercati esteri sarà fatto in cartone, per valorizzare ulteriormente il prodotto».
Un’iniziativa che ha già avuto una ricaduta positiva sul territorio, e che potrebbe averne anche di più in futuro: la nuova proprietà, infatti, non ha mai fatto mistero di guardare con interesse alle storiche aree ex Savam di Altare. «Vedremo, se ci saranno le condizioni – hanno precisato dalla proprietà –, di provare a portare avanti anche questa iniziativa». —
