Si è aperta la fase dibattimentale del processo che vede imputati il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini e l’assessore Sara Brizzo, accusati di presunte irregolarità nel concorso pubblico per l’assunzione di un assistente amministrativo.

Il Pubblico Ministero ha richiesto l’ascolto di otto testimoni, tra cui tre agenti della Squadra Mobile, e l’acquisizione di 11 intercettazioni tra audio e video ambientali. Una di queste sarà oggetto di una nuova trascrizione tecnica. Gli imputati verranno ascoltati nel corso del procedimento.

Secondo l’accusa, la graduatoria sarebbe stata alterata per favorire una candidata, spinta dal terzo al primo posto e quindi risultata vincitrice del concorso. La candidata, secondo gli atti, sarebbe figlia di un noto politico locale, un dettaglio ritenuto rilevante dagli investigatori nel valutare il possibile condizionamento della commissione d’esame.

Nell’ordinanza del Gip si parla di un atteggiamento di “intromissione e oppressione” da parte dei due amministratori sulla commissione, documentato da intercettazioni e riprese ambientali. La Procura contesta un intervento diretto volto a modificare la graduatoria ufficiale.

Il procedimento si collega anche al più ampio filone d’inchiesta che coinvolge l’ex segretaria generale Giulia Colangelo, già condannata con patteggiamento a un anno e otto mesi per altri reati, tra cui abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato e peculato.

Oltre agli aspetti giudiziari, la vicenda solleva un evidente problema politico: l’idea che un concorso pubblico possa essere orientato per favorire la figlia di un politico locale mina la trasparenza dell’ente e la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione.

Le prossime udienze chiariranno se si sia trattato di singole responsabilità o del sintomo di un metodo consolidato nella gestione del potere pubblico. Intanto resta un dato: ad Albisola, sulla vicenda, l’attenzione è più alta che mai.

Si è aperta la fase dibattimentale del processo che vede imputati il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini e l’assessore Sara Brizzo, accusati di presunte irregolarità nel concorso pubblico per l’assunzione di un assistente amministrativo.

Il Pubblico Ministero ha richiesto l’ascolto di otto testimoni, tra cui tre agenti della Squadra Mobile, e l’acquisizione di 11 intercettazioni tra audio e video ambientali. Una di queste sarà oggetto di una nuova trascrizione tecnica. Gli imputati verranno ascoltati nel corso del procedimento.

Secondo l’accusa, la graduatoria sarebbe stata alterata per favorire una candidata, spinta dal terzo al primo posto e quindi risultata vincitrice del concorso. La candidata, secondo gli atti, sarebbe figlia di un noto politico locale, un dettaglio ritenuto rilevante dagli investigatori nel valutare il possibile condizionamento della commissione d’esame.

Nell’ordinanza del Gip si parla di un atteggiamento di “intromissione e oppressione” da parte dei due amministratori sulla commissione, documentato da intercettazioni e riprese ambientali. La Procura contesta un intervento diretto volto a modificare la graduatoria ufficiale.

Il procedimento si collega anche al più ampio filone d’inchiesta che coinvolge l’ex segretaria generale Giulia Colangelo, già condannata con patteggiamento a un anno e otto mesi per altri reati, tra cui abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato e peculato.

Oltre agli aspetti giudiziari, la vicenda solleva un evidente problema politico: l’idea che un concorso pubblico possa essere orientato per favorire la figlia di un politico locale mina la trasparenza dell’ente e la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione.

Le prossime udienze chiariranno se si sia trattato di singole responsabilità o del sintomo di un metodo consolidato nella gestione del potere pubblico. Intanto resta un dato: ad Albisola, sulla vicenda, l’attenzione è più alta che mai.