Inceneritore per il “No” 4 mila firme

Mauro Camoirano
Petizione contro un termovalorizzatore in Val Bormida, superate le 4 mila firme. Ed ora l’appello del Coordinamento per il No è per il Consiglio comunale di Cairo, fissato mercoledì 26, alle 18, dove la minoranza ha preteso che il tema fosse inserito all’ordine del giorno.
Soddisfatti dal Coordinamento che raccoglie la quindicina di associazioni contro l’ipotesi di tale impianto: «È una grande soddisfazione aver già superato la soglia delle 4. 000 sottoscrizioni tra adesioni online e firme sui moduli cartacei, in poco più di 30 giorni: segno inequivocabile di una preoccupazione diffusa, e di una forte opposizione popolare a un progetto ritenuto impattante e incompatibile con il futuro sostenibile del nostro territorio». Un simile numero di adesioni sono decisamente una cartina di tornasole eclatante, ma è anche vero – bisogna dirlo – che raramente nel concreto le petizioni popolari hanno poi determinato risultati concreti, ribaltando certe ottiche, basta ricordare quella a favore dell’Ospedale di Comunità di Cairo, che aveva raggiunto le 9. 000 firme.
Dal Coordinamento comunque continuano, «obiettivo non è solo quello di accumulare adesioni, ma di mantenere vivo il contatto diretto con la cittadinanza. Sono in programma altre assemblee pubbliche informative sia nella Valle Bormida ligure che quella piemontese dove anche le amministrazioni comunali piemontesi si apprestano a deliberare contro l’inceneritore. Il Coordinamento delle Associazioni ha iniziato a prendere contatto con le principali realtà produttive di Langa e Monferrato per informarle della possibile costruzione di un inceneritore». E concludono: «Sarà importante inoltre, la nostra presenza nel prossimo consiglio comunale di Cairo, dal quale attendiamo la riconferma di quanto già espresso dai 19 sindaci della Valle Bormida ligure e dallo stesso consiglio comunale questa primavera, del No inequivocabile all’inceneritore. Saremo presenti dentro e fuori dal Municipio per ribadire ancora una volta che l’inceneritore in Valle Bormida non è accettabile».
