VALBORMIDA, LA PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE 


Luisa Barberis / Cairo 
Vola oltre le quattromila firme la petizione lanciata dalle associazioni ambientaliste della Valbormida contro l’inceneritore. Continua la mobilitazione nell’entroterra savonese e il comitato torna a far sentire la propria voce in attesa che il Comune di Cairo fissi il consiglio monotematico per discutere della possibilità di accogliere o meno un termovalorizzatore sul territorio. La data è attesa entro fine mese. «Solo pochi giorni fa eravamo a quota 3.600 firme, ora siamo già oltre le quattromila – interviene Daniela Prato, portavoce del coordinamento che riunisce 16 associazioni liguri e piemontesi, tra cui Wwf e Comitato sanitario locale – È una grande soddisfazione aver raggiunto tante adesioni online e firme sui moduli cartacei in poco più di 30 giorni, segno inequivocabile di una preoccupazione diffusa e di una forte opposizione popolare a un progetto ritenuto impattante e incompatibile con il futuro sostenibile del nostro territorio». 
La campagna ora non si ferma. «La racconta firme prosegue – dice Prato – ma l’obiettivo non è solo accumulare adesioni, ma anche mantenere vivo il contatto diretto con la cittadinanza. Sono in programma altre assemblee pubbliche informative sia nella Valle Bormida ligure sia in quella piemontese. Anche le amministrazioni comunali di quelle zone si apprestano a deliberare contro l’inceneritore. Il Coordinamento delle Associazioni ha iniziato a prendere contatto con le principali realtà produttive di Langa e Monferrato per informarle della possibile costruzione di un inceneritore a diretto confine con il Piemonte. Nel prossimo consiglio comunale di Cairo attendiamo la riconferma di quanto già espresso dai 19 sindaci della Valle e dallo stesso consiglio comunale questa primavera: un no inequivocabile all’inceneritore. Saremo presenti dentro e fuori dal Comune».