“Acqua, reti elettriche e termovalorizzatori Così creiamo sviluppo”

Nei prossimi cinque anni, Iren investirà complessivamente 6,4 miliardi di euro per rafforzare la sua presenza nei territori di maggior presenza – Piemonte, Liguria, Emilia e Toscana – puntando su servizi legati alla rete, termovalorizzatori e sviluppo sostenibile. Solo Torino sarà protagonista di almeno 1,5 miliardi di euro di investimenti, suddivisi principalmente tra la rete elettrica (515 milioni), il teleriscaldamento (515 milioni) e l’ampliamento del termovalorizzatore del Gerbido (410 milioni). «Questi sforzi – spiega il presidente Luca Dal Fabbro – saranno accompagnati da un forte impegno sull’efficientamento energetico, attraverso il progetto EfficienTo, dedicato a oltre 800 edifici pubblici, e dal potenziamento di impianti e servizi ambientali gestiti da Amiat».
Cosa cambia concretamente per il Piemonte nel piano di investimenti?
«Per Torino stiamo aumentando gli investimenti sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica, la raccolta e il trattamento dei rifiuti e la generazione di calore. Solo per la rete elettrica si tratta di 515 milioni, mediamente un 28% annuo in più rispetto a quanto era stato investito nel 2024. Senza dimenticare poi il settore idroelettrico in vista anche delle gare legate al rinnovo delle concessioni».
Eper la Liguria?
«Anche in questa regione gli investimenti sono significativi: fra questi possiamo citare 700 milioni sul ciclo idrico, con un impegno medio annuo nel settore che sarà del 40% in più rispetto al 2024, e i 125 milioni destinati alle reti gas».
Il maggiore peso di Torino nella compagine azionaria ha influito sugli investimenti?
« Il criterio applicato è un altro ed è semplice. Andiamo a investire dov’è necessario. Quindi investiamo molto a Torino, in particolare nella distribuzione elettrica, perché la città necessita di una rete più resiliente e performante.Inoltre il settore della reti genera un buon rendimento economico».
Lo scopo è risolvere anche i frequenti problemi di blackout estivi?
«Certamente. In più è necessario rendere la rete più resiliente in vista delle forte crescita di data center».
A che punto siete con il termovalorizzatore?
«Stiamo attendendo la gara».
Per l’idroelettrico?
«Anche in questo caso aspettiamo la gara. Iren è l’unica utility che ha presentato e vinto il project finance della Regione Piemonte, un vantaggio importante. Dobbiamo attendere il primo trimestre 2026 e poi parteciperemo al bando di assegnazione. In caso di vittoria, abbiamo stimato un investimento da 400-500 milioni di euro ».
Che impatto ha avuto l’acquisizione di Egea?
«L’importanza di Egea si riflette già in questi conti. Egea ha dato un boost al nostro risultato economico, si conferma un’operazione industriale molto positiva, ha portato più di 50 milioni di ebitda. Anche l’integrazione sta andando molto bene. Puntiamo molto sullo sviluppo di Egea, sul suo business e sui territori su cui insiste, cuneese in particolare».
Quali sono i vostri obiettivi di crescita per Egea?
«Vogliamo sviluppare ulteriori servizi tra cui il teleriscaldamento e il solare. Si tratta di milioni di investimenti che siamo disposti a fare». 
E in Liguria?
«In Liguria interverremo sugli impianti di depurazione, ad esempio nell’area di Chiavari, oltre ad agire sul contenimento delle perdite nella rete idrica. E in futuro siamo intenzionati a partecipare all’eventuale gara per realizzare il termovalorizzatore». 
Come va il rapporto con la nuova sindaca, Silvia Salis?
«Stiamo lavorando benissimo con il Comune di Genova. Salis ha impresso un modo di lavorare molto rapido, efficiente e diretto».
Qual è lo stato di attuazione degli investimenti legati al Pnrr?
«Abbiamo 59 progetti Pnrr per un valore di circa 320 milioni di euro. Li stiamo portando tutti a compimento. Ci attendiamo di poter avere delle riassegnazioni di capitali spettanti all’Italia ma non utilizzati, e magari poter concorrere su altri piani, in particolare sull’acqua, dove c’è ancora un miliardo e mezzo da investire. Auspico che il governo possa riassegnarli sui progetti più meritevoli. Il tempo stringe, bisogna agire subito».
Ritornando allo stato della rete elettrica, Torino è pronta per sostenere lo sviluppo di data center?
«Gli investimenti previsti in questo ambito servono proprio per rendere Torino una delle città più attrezzate per ospitare data center. Torino è anche una città fortemente teleriscaldata, quindi la congiunzione teleriscaldamento, rete elettrica e data center potrà creare una sinergia capace di renderla una delle città con le reti più avanzate d’Europa».
Avete in mente altre acquisizioni?
«Stiamo esaminando alcuni dossier sempre nel Nord Ovest ma al momento è prematuro aggiungere altro». —