Maglie, agendine e bic: dai ministri 3 milioni in gadget

di Lorenzo Giarella
Avvertite Miranda Priestly, il più elegante dei personaggi interpretati da Meryl Streep: il Diavolo veste ministero delle Riforme istituzionali. E scrive pure con una ricca dotazione di penne ministeriali, non prima di essersi spalmato le mani con la miglior crema fornita dalla Farnesina. È ora di capirci qualcosa: da quando si è insediato, il governo Meloni ha investito oltre 3 milioni di euro in gadget di vario tipo da distribuire a fiere ed eventi per promuovere il proprio lavoro. O il proprio brand, in pieno stile Open to Meraviglia. Questa ricapitolazione riguarda gli articoli più svariati, dalle penne alle magliette fino alle borse e ai cappellini.
Tralasciando l’oggettistica a uso strettamente congressuale da distribuire, il ministero che ha investito di più è proprio quello del Turismo guidato da Daniela Santanchè. Il Fatto aveva già raccontato le avventure del ministero delle Riforme di Elisabetta Casellati, che ha iniziato con le shopper e ha finito con mille t-shirt personalizzate con scritta e logo del dipartimento. Quasi 16 mila euro di gadget.

La corsa ai gadget
Ma un po’ tutti vogliono la propria parte. La Farnesina, per esempio, ha destinato 9 mila euro per l’acquisto di “gadget celebrativi per il 60esimo anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Singapore”. Altri 4 mila euro sono serviti per 50 “kit viaggio”, composti da zainetto, borsa sportiva e ombrello, e 100 euro per una tenda pieghevole. E via dicendo: in totale, nel solo anno 2023 il ministero degli Esteri ha commissionato gadget per 152 mila euro.
È il fascino dei gadget. Che colpisce pure il ministero della Cultura, che in solo affidamento ha acquistato 22 mila euro di articoli, il ministero dell’Istruzione (per “prodotti e gadget con il logo del ministero”, 67 mila euro) e persino l’austero MeF: Giancarlo Giorgetti, che si è lasciato andare a un’infornata da 64 mila euro tra magliette, borse e quant’altro.
Dal 2022 al 2024 il conto per i gadget è salito intorno ai 3 milioni. A fare la voce grossa sono in due: il ministero dell’Agricoltura di Francesco Lollobrigida, che ha affidato 64 mila euro per prodotti con il logo del suo dicastero, e il vicepremier Matteo Salvini, 119 mila euro per materiali brandizzati. Se si aggiungono i quasi 90 mila euro del 2023 e gli 84 mila euro spesi nel 2022, si arriva a 3 milioni di euro in tre anni nell’arcipelago dei ministeri del governo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Polizia, Casa Italia e l’invasione dei gadget
Oltre alle magliette e ai gadget vari, il Viminale non fa mancare oggettistica della Polizia di Stato. Per esempio, nel 2023 ha distribuito ben 40 mila “gadget tematici della vigilanza scolastica e delle scuole”, per un totale di 10 mila euro.
Per chi volesse cambiare genere, c’è poi il Dipartimento Casa Italia di Palazzo Chigi, più frugale ma fantasioso. La scorsa estate, all’interno di un affidamento da 5 mila euro, ha ordinato “zainetti, articoli vari ‘shopper in juta con manici’, articoli in stoffa 100 grammi con manici lunghi e soffietto”, “portachiavi a forma di casa”, “salvadanaio in plastica a forma di casa” e persino delle “mouse pad per sostenere progetti sulle politiche giovanili”. Non è tutto: si trovano anche dei calzini.
Il tesoriere di uno street-artist sarebbe stato più sobrio.
