No all’inceneritore nel Basso Piemonte scatta la protesta

Carcare
Termovalorizzatore, mentre il Coordinamento per il No prosegue la sua battaglia, allargandola al basso Piemonte dove mercoledì, alle 20,30, presso la Sala polivalente, ha organizzato un’assemblea pubblica a Saliceto, a tenere banco ora è la questione dei 27 mila mc di ceneri provenienti dal termovalorizzatore di Torino stoccate in un capannone “abbandonato” di Bragno.
Sul termovalorizzatore, tra l’altro, la situazione politica, almeno locale, si fa sempre più confusa. Significativo, a fronte di un centrodestra quasi totalmente favorevole, come i consiglieri di centrodestra di Carcare, Ferraro e Bologna, rispondano firmando la petizione contro l’impianto.
Ma ora al centro dell’attenzione ci sono le ceneri. Accusano dal Coordinamento: «Il sindaco di Cairo, Lambertini dichiara “Non sono pericolose”!”. Ma parliamo di un capannone colmo di ceneri provenienti da termovalorizzatori, materiali che possono contenere metalli pesanti, microinquinanti organici, diossine, furani e polveri sottili. E allora viene da chiedersi: su quali basi Lambertini può affermare la non pericolosità? Ha in mano i referti analitici?». Replica, il sindaco: «Non lo dichiaro io, ma l’Arpal, in tutte le verifiche che ha fatto. Il Coordinamento ha dati reali per contestarlo prendendosene la responsabilità? Un conto è dire che così non possono essere stoccate, o che sono troppe rispetto alle autorizzazioni, e difatti ci sono procedimenti in corso, partiti proprio dalla segnalazione, nel 2019, non degli ambientalisti e del Coordinamento che ora, dopo anni, strepita, ma dal Comune. Altro conto è la politica di allarmismo per spaventare i cittadini anche quando i dati dicono altro. Ma allora chiedo: dove erano questi ambientalisti dal 2019 ad oggi? E dove erano in tutti i provvedimenti, anche pesanti, e le battaglie anche giudiziarie, che ha portato avanti il Comune contro le vere e persistenti, cause di inquinamento a Cairo?».
Sul caso ceneri interviene anche il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri, che in qualità di consigliere provinciale presenterà una interrogazione in Provincia, chiedendo, tra l’altro, «quale sia la natura e provenienza del materiale stoccato e da quanto tempo la Provincia ne è a conoscenza; quali siano i controlli eventualmente effettuati; quali azioni urgenti ha intenzione di mettere in campo la Provincia per garantire salute dei cittadini e tutela dell’ambiente». M. ca. —