I palazzi dimenticati scheletri di cemento nel centro storico

Albisola S.
Dall’autunno 2019 sono interrotti i lavori di completamento delle due palazzine, arrivate al tetto, ma rimaste uno scheletro di cemento ed avvolte da impalcature, situate nel centro storico di Albisola Superiore. Gli stabili incompiuti si trovano, in linea d’aria, un centinaio di metri di fronte alla chiesa di San Nicolò, tra via Italia e via Eugenia. L’intervento primario consisteva nella realizzazione delle case suddivise in strutture da due piani. Da progetto sono previsti dei quadrilocali, misuranti intorno al 130 metri quadrati ciascuno.
In totale tredici appartamenti dotati di box auto, spazi verdi e anche due locali commerciali. Sui campi incolti e da tempo abbandonati, nel 2017 era partito il cantiere inizialmente gestito dalla Cooperativa edilizia Habitat 2000 di Alassio, con la Simco Immobiliare Savona intermediaria. Dovevano essere costruiti stabili in stile antico ligure con archivolti e facciate dipinte con i colori della storia locale: giallo, senape, rosa, verde militare. Insomma, almeno sulla carta un’opera qualificante per la zona e non invasiva, anzi inclusa nel contesto antico nel quale è attorniata. Inoltre, sull’intervento l’allora sindaco Franco Orsi, aveva più volte specificato: «L’area non e? alluvionale, pur non essendo lontana dal Rio Basco». Ma tutto è rimasto nel limbo, con l’altissima gru gialla a fare da guardiana alle palazzine. Nel frattempo, la Cooperativa edilizia Habitat 2000 di Alassio ha lasciato il passo alla subentrata Giuggia Costruzioni di Villanova Mondovì, uno dei principali player di settore nel Nord Ovest d’Italia. Ritornando ai caseggiati albisolesi incompiuti, dalla rete di recinzione del cantiere abbandonato, laterale a via Italia, lungo la provinciale per Ellera, sono stati tolti anche i teli con i nomi dei referenti e l’immagine del rendering progettuale. M. PI.
