Inceneritore Briano dice un “no” netto

Mauro Camoirano
Il sindaco di Altare dice un no netto contro il termovalorizzatore. Roberto Briano premette che la sua non è una presa di posizione politica, «anche se rimarco il peccato originale iniziale, ovvero il documento sottoscritto da tutti i sindaci nel quale si rifiutava tale impianto: sarebbe stato più coerente, e corretto verso i cittadini, sottoscrivere un documento nel quale non si prendeva posizione, che dire no per poi fare approfondimenti ed aperture. Né – continua – rispetto ai ristori e compensazioni, sono disposto a svendere i cittadini e il territorio in cambio di opere. Anche perché non saranno mai quelle ventilate».
Il no di Briano è tecnico. Spiega: «Bruciare rifiuti significa rinunciare a una quantità considerevole di materie prime in una fase storica in cui l’Europa ne acquista circa il 60% in altri continenti. Incenerire rifiuti produce ceneri e polveri sottili per un totale di circa il 25% e, nel nostro caso, sarebbero circa 80 mila tonnellate all’anno. Per l’incenerimento occorrono migliaia di metri cubi di gas metano, acqua potabile e additivi. La produzione di energia elettrica e termica avviene a costi elevati. Ed infine avremo il rifiuto che entra in impianto come urbano ed esce in percentuale come rifiuto speciale». Tempistiche: «Ci vorranno almeno 5 anni per costruire l’impianto. E intanto che si fa? Non sarebbe meglio un altro approccio, ovvero aumentare in questo tempo la differenziata in modo che tale impianto non abbia più ragione di esistere? Credo che la prima domanda sarebbe dovuta essere se esistono alternative a tale impianto, appunto con una raccolta differenziata spinta che, invece, la presenza di un inceneritore disincentiva. Tra l’altro determinanti risultati potrebbero poi essere ottenuti con il ricorso ad impianti TMB (trattamento meccanico biologico) di ultima generazione, attraverso procedure che permettono un recupero di materiale riciclabile dal rifiuto indifferenziato». Inquinamento: «Ci sarebbero ricadute sia a livello del terreno sia dell’atmosfera. Quali saranno gli impatti sulla salute a breve, medio e lungo termine? »
