
Inceneritore, nuovo summit dei sindaci valbormidesi
Cairo
Termovalorizzatore, rush finale. La Regione sarebbe intenzionata a pubblicare il bando entro la fine dell’anno, in uno scenario ancora abbastanza fluido, anche per le oscillazioni delle quotazioni di Scarpino. Mercoledì ci sarà un summit tra i sindaci valbormidesi che partecipano al tavolo tecnico, ovvero Cairo, Carcare, Millesimo e Cengio, con anche il presidente della Provincia, Olivieri. Tavolo che, secondo indiscrezioni, dovrà tirare le fila di quanto è stato detto, qualche giorno fa, a Genova, a margine di una serie di appuntaenti su altri temi, dove, però, anche questo argomento sarebbe stato affrontato (presenti Olivieri, il sindaco di Cairo Lambertini, il governatore Bucci, gli assessori Giampedrone e Ripamonti, e la commissaria dell’Agenzia regionale per i rifiuti, Giuliano).
Difficile, però, avere un quadro chiaro. La location genovese di Scarpino avrebbe ovvi vantaggi; per contro, ci sarebbero difficoltà, non solo quelle politiche per la sindaca Salis a compattare la sua maggioranza su tale impianto, ma anche, sempre secondo voci non confermate, perché l’impianto collocato lì avrebbe costi di realizzazione maggiori e probabilmente dovrebbe essere ridotto rispetto a quanto previsto.
Per l’ipotesi valbormidese, il puzzle sarebbe composto da varie tessere. Da un lato l’Italiana Coke vista – a torto o a ragione – come impianto ad esaurimento, sia per la vetustità che per il futuro del mercato del carbone; la nuova visione di polo logistico su treno di Funivie con l’obiettivo, forse non casuale, di affrancarsi sempre più dal carbone; la disponibilità di aree vicine, secondo voci già oggetto di sopralluoghi. Da qui al dire che quelle tessere formeranno davvero un puzzle però, ce ne vuole.
Significativo il commento del sindaco di Millesimo, Francesco Garofano: «Ad oggi possiamo dire che il sito ex Acna è escluso. Allo stesso modo ribadiamo che se la situazione ambientale cairese e del comprensorio rimarrà l’attuale non è il caso nemmeno di parlarne. Quello che deve essere chiaro, però, è che, nel caso Cairo desse la propria disponibilità a fronte del mutare di certi scenari, Lambertini non deve essere il capro espiatorio, ma sarà una decisione condivisa da tutti i sindaci». M. ca. —
