Schlein e Conte si giocano tutto con Roberto Fico. I timori dei 5S sull’astensione

Dici Campania e sono subito ansie, scongiuri e sospetti. Perché a sinistra lo sanno tutti, e ora lo dicono pure: per il campo largo quelle del 23 e del 24 novembre saranno molto più che Regionali, saranno quasi tutto. Tradotto: deve per forza vincere lui, l’ancora favorito Roberto Fico, il 5Stelle con il cuore molto rosso. Altrimenti non sarà sconfitta, sarà valanga, che potrebbe travolgere lui e tutti gli altri: Schlein, Giuseppe Conte e annessi e connessi.
Ecco perché nel Movimento campano hanno avuto quasi una crisi di nervi quando a votazioni aperte per la lista delle Regionali, a Roma è esploso il caso delle dimissioni da vicepresidente di Chiara Appendino, l’ex sindaca secondo cui il M5S è troppo schiacciato sui dem, quella che l’alleanza con Giani in Toscana non l’avrebbe mai fatta. E sempre questa è la miccia dell’agitazione di diversi dem campani (e non), che vedono assessori e consiglieri regionali di rito deluchiano tuffarsi a destra – l’assessore uscente all’Agricoltura Nicola Caputo, Giovanni Zannini – portandosi dietro parecchi voti. E ora hanno paura che salti il fosso anche Giuseppe Sommese, calendiano che nonostante il veto di Calenda contro Fico è approdato nella lista del Psi. Ma ora bisogna “recuperarlo”, perché teme di non essere eletto se nella lista approdasse Giovanni Mensorio del Cdu, uno che muove montagne di voti. Bisogna evitare falle, nel centrosinistra dove Vincenzo De Luca fa campagna a sé, cioè per la sua lista A testa alta, deciso sul tenere dietro tutti gli altri partiti, così a urne chiuse i conti sulle nomine dovranno farli innanzitutto con lui. Re della Salerno dove ieri il Pd ha indicato tra i possibili candidati anche il consigliere uscente Franco Picarone, indagato per associazione a delinquere. Come raccontato da Fanpage, la direzione dem salernitana aveva 24 ore – da ieri – per visionare i nomi in lista e votarli tramite email, entro oggi. Il silenzio verrà considerato come “voto favorevole”.
Così va nella terra dello Sceriffo. Ma come potrà accettarlo Fico, con il suo codice etico? Un’altra spina anche per i 5Stelle, che se lo ripetono da settimane. “Bisogna prendere almeno il 10 per cento”. Altrimenti si rischia di finire sotto tutti gli altri, nella Campania che è lo storico granaio di voti del M5S, e “poi in che condizioni andremmo a trattare sui collegi e tutto il resto con il Pd per le Politiche?” spiega un deputato. Non gli avrà fatto piacere sapere che solo il 24,5 per cento degli iscritti ha votato la lista del Movimento per le Regionali, passata con dei mal di pancia per certe esclusioni (il consigliere comunale Nicola Cecere, l’attivista della Terra dei Fuochi, Alessandro Cannavacciuolo). Quella percentuale si è notata, nella Campania dove già da giorni Fico ripete: “Andate a votare”. Altrimenti vinceranno le truppe cammellate. Ma di quale sponda? Certi 5Stelle sussurrano: “Se corri con De Luca, Clemente Mastella e Armando Cesaro (il coordinatore di Casa riformista, l’ultima incarnazione di Matteo Renzi, ndr) amici e attivisti chiedono spiegazioni…”. La via verso la presidenza regionale è lastricata di anti-acidi, per il M5S. “Dobbiamo attraversare il pantano” sospira un veterano. Altra strada non c’era. Neppure per lui, Fico, che da settimane incontra sindaci in serie. Sabato era a Ischia con i sindaci dei sei comuni dell’isola, consiglieri comunali e presidi.
Il suo primo obiettivo è far sentire coinvolti gli amministratori locali, a differenza del De Luca noto accentratore. Ma lo fa anche per contrastare la campagna di reclutamento delle destre. “Roberto è tranquillo, fiducioso” assicurano i suoi. Sa il peso della sua partita. Ma è convinto della sua campagna elettorale, iniziata da mesi. Batte i territori, con un occhio particolare per le questioni sociali. Ieri la fidatissima Carmela Auriemma, vice capogruppo alla Camera, era davanti al ministero delle Imprese a Roma assieme ai 400 lavoratori in lotta della Jabil, azienda del Casertano. “Una zona dove di solito vince quella destra che li ha abbandonati” accusa Auriemma. Invece nel Pd schleiniano lavorano per coprirgli le spalle, con dem come Marco Sarracino che in questi giorni invitano a tenere alta la guardia. Perché la Campania vale tutto.