
In questi giorni, la notizia che 21 sindaci campani vicini a De Luca abbiano deciso di passare a Forza Italia (Open, 15 ottobre 2025) ha fatto molto discutere. Un titolo che, letto in fretta, potrebbe far pensare all’ennesima prova della “politica dei voltagabbana”, del “tanto sono tutti uguali”. Ma fermarsi a questo significa non capire fino in fondo cosa sta accadendo, e soprattutto perdere di vista la lezione più importante: quanto conta essere cittadini informati.
Molti non sanno, ad esempio, che questa migrazione verso il centrodestra è dovuta anche a una norma sulla trasparenza e sulla legalità: diversi amministratori locali coinvolti in procedimenti giudiziari potrebbero essere esclusi dalle liste del centrosinistra. E qui sta il punto.
Non è un caso se oggi certe forze politiche provano a ripulire le proprie liste: è anche il frutto di una cultura politica che pretende trasparenza, legalità e selezione morale della classe dirigente.
Ed è proprio in questo che il Movimento 5 Stelle ha già vinto: non nel numero dei seggi, ma nel cambiare il modo di intendere la politica.
Chi oggi dice che “non contiamo nulla” o che “siamo la costola del PD”, dimentica che senza la nostra presenza e la nostra coerenza, certe scelte di pulizia politica non ci sarebbero state. Dimentica che il M5S nasce da un principio semplice ma rivoluzionario: informarsi prima di giudicare, capire prima di scegliere.
Le elezioni in Campania saranno un banco di prova, certo, ma non per Conte o Fico: per i cittadini.
Se vincerà chi rappresenta il malaffare, non sarà una sconfitta del Movimento, ma di chi sceglie di non informarsi, di non partecipare, di non votare.
Perché il voto, anche quando sembra inutile, è in realtà il primo e più potente strumento per mettere paletti al potere sporco, per difendere la politica pulita.
Non siamo né asserviti al PD, né uguali agli altri.
Siamo — e dobbiamo restare — la coscienza critica del Paese, quella che non rinuncia a partecipare, ma lo fa con la testa alta e i fatti alla mano.
📢 Votare informati non è solo un diritto: è il modo più concreto di cambiare le cose.
