Un incarico ad un geometra per la redazione di una perizia estimativa del valore del fabbricato ex viaggiatori ad Albisola Capo in Piazzale Marinetti.
Ad affidarlo il Comune che punta ad acquisire l’area in stato di abbandono da 48 anni e di proprietà di FS Servizi Urbani Spa.
Si muove qualcosa dopo anni come vi avevamo anticipato (leggi QUI) per il futuro dell’ex rilevato ferroviario con il professionista incaricato che dovrà effettuare un esame dei documenti urbanistici, dei documenti catastali, effettuare un sopralluogo con i rilievi delle parti accessibili e fare la stesura di una perizia estimativa sintetica del valore medio di mercato mettendola a fronto con quella prodotta dalla proprietà.
Il Comune albisolese nel dicembre del 2023 aveva affidato un incarico all’avvocato Paolo Gaggero per la redazione di una bozza di transazione tra le Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a., o un’altra società del gruppo da questa incaricata e il comune stesso.
Il fabbricato, inserito tra gli immobili con vincolo monumentale, è costituito da tre appartamenti, otto magazzini e due locali. Per i locali al piano terreno sono state avviate da Ferservizi S.p.a. le azioni volte alla riconsegna degli immobili.
LA CRONISTORIA
Nell’1981 il Comune di Albisola Superiore aveva occupato in via d’urgenza la quasi totalità dell’area dell’ex sede ferroviaria con lo scopo di procedere con l’intervento di sistemazione in conformità al piano particolareggiato con una successiva proroga del termine di ultimazione della procedura espropriativa fino all’ottobre del 1986.
Ferrovie dello Stato Italiane Spa aveva fatto però ricorso al Tribunale di Genova per ottenere il valore di mercato dell’area occupata illecitamente dal Comune e con una sentenza del 2010, passata in giudicato, il Tribunale civile genovese aveva condannato il Comune di Albisola Superiore a risarcire Ferrovie dello Stato il danno conseguente all’illegittima occupazione delle aree, liquidato in 487mila 500 euro.
Con l’amministrazione che aveva depositato a Cassa Depositi e Prestiti la somma di circa 273mila euro (più 85mila euro di interessi) ritirati da Ferrovie.
Gli stessi per il tramite di Ferservizi Spa, società con socio unico soggetta alla direzione e coordinamento di Ferrovie dello Stato, aveva manifestato nel novembre del 2018, l’intenzione di procedere alla vendita dell’intero compendio immobiliare, in un unico lotto costituito dall’ex fabbricato viaggiatori e della capacità edificatoria del rilevato e delle aree adiacenti e sottostanti, di proprietà del Comune, in quanto, presentandosi nel suo insieme, il compendio suscitava maggiori attenzioni nel mercato immobiliare soprattutto in quello a destinazione commerciale.
La società aveva predisposto una bozza di protocollo di intesa disciplinante i rapporti con il Comune e le modalità di vendita degli immobili, in base al quale gli eventuali aumenti di prezzo, offerte in fase di aggiudicazione di gara e quindi di vendita, sarebbero andati ad incrementare proporzionalmente i prezzi di cessione imputabili ai venditori.
Con la delibera della giunta comunale del maggio 2019, uno degli ultimi atti dell’ex sindaco Franco Orsi, era stata autorizzata Ferrovie dello Stato all’individuazione di un soggetto acquirente del compendio immobiliare di 10.155 mq per una cifra complessiva di 1 milione di euro. Era stato inoltre individuato quale importo dovuto dal Comune a Ferrovie il valore di 772mila euro.
Nel luglio del 2019 era emerso che la vendita della parte superficiale dell’ex rilevato ferroviario avrebbe contrastato con le indicazioni del P.U.C. nel quale la porzione è inserita tra le aree a standard già in possesso del Comune. Quindi nella delibera di giunta dell’ottobre 2019 era stato modificato il protocollo d’intesa precisando che l’alienazione del terreno di proprietà comunale doveva interessare il solo sottosuolo dello stesso.
A seguito dell’emergenza sanitaria legata al Covid nel primo semestre del 2020, le parti non hanno più avuto modo di incontrarsi per definire i dettagli della procedura di alienazione e i soggetti incaricati del procedimento sono andati in pensione.
Nei colloqui intercorsi nel 2021 era emersa la richiesta di Ferrovie di attivare una procedura urbanistica complessa nell’area con lo scopo di modificare le disposizioni del Puc e unificare i due settori in uno solo, di fatto estendendo la volumetria ammessa dal P.U.C. anche sulle aree del Comune e delle Ferrovie attualmente prive di volumetria.
Successivamente è stata ritenuta non più percorribile l’alienazione congiunta dell’ex stazione ferroviaria e dell’ex rilevato, anche tenuto conto di un primo parere informale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria che esprimeva alcune perplessità sull’ipotesi di demolizione dell’ex stazione ferroviaria con una contestuale edificazione di nuovi fabbricati.
Con deliberazione del consiglio comunale con 16 agosto del 2023 era stato deciso di condurre una trattativa con Ferrovie dello Stato per arrivare ad una transazione con la società con riferimento al debito stimato in 881mila euro per la parte relativa soprattutto agli oneri accessori.
“Tale trattativa sarà svolta nel contesto complessivo del rapporto di dare e avere con Ferrovie e dovrà portare ad un risultato che riconduca il debito ad un ragionevole importo per ambedue le parti ai sensi di legge e secondo la giurisprudenza costante della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale in materia di transazioni delle Pubblica Amministrazione” avevano specificato dal Comune.
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