Traversi e Giordano (M5S): “Genova non ha bisogno di un inceneritore, ma di un piano per ridurre, riusare e riciclare”

Genova non ha bisogno di un inceneritore, ma di un piano moderno e coerente con le direttive europee, che chiedono ai territori di ridurre, riusare e riciclare: è la base dell’economia circolare, che mette al centro il cittadino e l’ambiente. Le direttive UE non parlano di termovalorizzatori: si tratta di una tecnologia del passato che trasforma rifiuti in fumi, genera CO₂ e diossine, e lega i Comuni a impianti che devono bruciare per sopravvivere. Il mondo va verso la decarbonizzazione: costruire oggi un inceneritore significherebbe bloccare per decenni la Liguria in un modello vecchio, costoso e inquinante».

Lo dichiarano il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle Stefano Giordano e il deputato Roberto Traversi.

♻️ I numeri parlano chiaro

«In Liguria la raccolta differenziata è al 60,8%, con Genova ferma al 47%. Portare il capoluogo al 65%, come previsto dalle norme europee, significherebbe eliminare oltre 40.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, riducendo traffico, emissioni e costi. Ogni tonnellata riciclata evita mediamente 1,1 tonnellate di CO₂, mentre la combustione ne produce da 0,4 a 0,7».

🌱 La via giusta è riciclare

«Come M5S lo diciamo da sempre e non arretriamo di un millimetro: servono impianti di selezione, compostaggio e digestione anaerobica, non ciminiere. Serve una logistica intelligente, con cassonetti digitali, raccolta porta a porta mirata e incentivi alla riduzione dei rifiuti. E serve una Regione che investa nei centri del riuso e nella filiera del riciclo, creando lavoro e valore sul territorio.

Genova e la Liguria devono diventare un esempio di economia circolare e sostenibilità, non un camino che inquina».