«Spostare i binari costerà tantissimo e non darà vantaggi»


Quali sono i reali costi dello spostamento della ferrovia? E quali i benefici? Sono le domande che si pongono in molti: tra i cittadini, ma anche i comitati e parte del mondo politico e amministrativo. 
Secondo il Comitato territoriale (cioè la “somma” dei comitati civici della zona) la narrazione di uno spostamento non solo utile ma addirittura inevitabile si scontrerebbe con i conti e con la realtà di quanto accaduto laddove lo spostamento è stato recentemente completato. Anzi, il comitato ha preso la calcolatrice per fare i conti di quelli che saranno i costi del “trasloco” dei binari, prendendo come dato di base il costo medio di 120 mila euro a metro necessario per la posa dei binari e la realizzazione delle necessarie infrastrutture (senza dimenticare lo smaltimento dei materiali di scavo) e moltiplicandolo per i 32 chilometri del nuovo tracciato.
Un calcolo che porta ben oltre il costo previsto di 2,6 milioni di euro, ossia attorno ai 3,8 miliardi. «Non chiamatelo raddoppio perché è soprattutto uno spostamento – ammonisce il Comitato -, poiché da Loano ad Albenga la linea è a doppio binario dal 1936, è dotata delle più moderne tecnologie, e basterebbe ripristinare i binari di incrocio, assurdamente tolti a fine anni ’90, e si avrebbe già una velocizzazione della linea, ottimizzandone le performance». 
Il Comitato sottolinea poi il calo di utenti che si registra nell’imperiese, dove lo spostamento è stato da poco ultimato: un dimezzamento dei passeggeri e nuove stazioni semideserte, con le eccezioni di quelle di Bordighera e Ventimiglia, rimaste in centro.
Poi c’è il “caso Albenga”: la capitale agricola dell’intera Liguria si ritroverà con 100 ettari di terreni agricoli in meno e il rischio di scendere ben al di sotto di quella che viene definita “massa critica”, ossia la quantità di prodotto necessaria per resistere e recitare un ruolo da protagonista sui mercati. Insomma, secondo il Comitato territoriale il trasferimento dei binari porterà più disagi che vantaggi.
A chiedere quantomeno di rivedere il progetto è il consigliere regionale Jan Casella (AVS), che vede il rischio di un “nuovo” tracciato destinato a nascere già vecchio. «Il binario unico penalizza il territorio, ma la soluzione non è cancellare le stazioni oppure spostarle a chilometri di distanza dai centri abitati, con forti disagi per lavoratori e studenti – esordisce il consigliere alassino -. Il raddoppio è necessario nei tratti a binario unico, partendo dal ripristino dei binari di incrocio. Serve il massimo impegno per mitigare gli effetti negativi della linea costiera, con un sistema di sottopassi e sovrappassi per migliorare la viabilità cittadina nei paesi attraversati».