Conte lancia Fico: “Aiuteremo chi resta indietro” Il candidato: un esame etico per fare liste pulite

flavia amabile
inviata a Napoli
Arrivano a piedi Giuseppe Conte e Roberto Fico. L’avvocato del popolo sa di giocare in casa nei vicoli che si inerpicano su per i Quartieri Spagnoli fino alla Fondazione Foqus dove è in programma la prima uscita pubblica di Roberto Fico come candidato alla presidenza della Regione Campania. Fu qui che, quando Conte era presidente del Consiglio, gli abitanti titolari del reddito di cittadinanza si armarono di scope e si misero a pulire le strade per giustificare l’assegno ricevuto. «I presidenti!» , urlano, infatti, in tanti al passaggio di Conte e Fico. E Conte, più di Fico, dispensa selfie e sorrisi.
I “presidenti” salgono su un palco nel cortile della Fondazione, davanti a loro c’è una sala gremita di militanti, i Cinque Stelle della prima ora, quelli che non hanno mai smesso di credere nel movimento. Conte annuncia di avere solo il ruolo di presentatore e quindi di voler fare un intervento «breve». In realtà parlerà dodici minuti in totale, tre più di Fico. È raggiante e non lo nasconde anche se l’annuncio sui social da parte del Pd di due sere fa dell’accordo in Campania ha corso il rischio di rovinargli la festa. Per rispondere allo sgarbo non è andato a Cernobbio anche se era annunciata la sua presenza. Invece di stringere la mano a Elly Schlein ha preferito prendersi la scena a Napoli. Nei dodici minuti di discorso ha pronunciato soltanto un generico ringraziamento al Pd (oltre che ad Avs) con cui è alleato. È stato Roberto Fico ad assumersi il compito di dire per esteso il nome della segretaria del Pd e ad esprimerle il riconoscimento perle parole di apprezzamento che ha avuto per lui.
Piccole scaramucce, ormai l’accordo è fatto, spiega Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e soprattutto grande «tessitore» di questa lunga e difficile intesa. «Anche quell’annuncio anticipato è servito – commenta Manfredi – Troppi riti a volte possono trasformarsi in un blocco. E comunque ora è tutto passato, il rapporto tra Schlein e Conte è ottimo». Manfredi ha di sicuro ragione ma è con un certo timore che alla fine dell’intervento Conte si avvicina a Fico e gli chiede a bassa voce: «Ci sono esponenti delle varie forze? » Soltanto quando Fico annuisce, chiama tutti sul palco per una foto di gruppo della grande alleanza.
I problemi non mancheranno anche sul programma. Ieri Fico ha annunciato i temi della sua campagna elettorale. «Un tema importante del nostro Paese è il diritto alla salute, dobbiamo lavorare sulla medicina territoriale, su quella di base, sulla telemedicina. E dobbiamo stare vicini alle tante famiglie che hanno in casa problemi di salute mentale o disabilità. Sarà il nostro mantra, per queste persone non ci fermeremo mai», ha annunciato. E poi «la mobilità che parte dalle nostre città e arriva alle aree interne, che sono luoghi fondamentali della Campania. Ci saranno anche politiche per le scuole, per non far partire i ragazzi e non far sfollare le aree interne» e «un esame etico per fare liste pulite». E poi una versione regionale del reddito di cittadinanza. «Dobbiamo in tutti modi aiutare le persone che sono in difficoltà. Il reddito con il governo Conte è stato uno strumento senza dubbi eccezionale che il governo Meloni ha levato immediatamente, ma detto questo noi dobbiamo trovare formule importanti che possano aiutare le persone», ha chiarito Fico. Anche se Conte ha precisato di voler «confermare quello che di buono è stato fatto fin qui» ha aggiunto che «questa sarà una stagione di giusto rinnovamento». Ognuno dei punti del futuro programma citati da Fico, infatti, suona come una rottura nei confronti di De Luca. Con il governatore uscente ci sarà un incontro. «Sarebbe folle non incontrarlo», ha precisato Conte. Con il figlio Piero, futuro segretario del Pd, Fico ha assicurato di essersi già sentito. Nel frattempo, però, è proprio da Vincenzo De Luca che arriva il primo no. Alla proposta di reintrodurre una forma di reddito di cittadinanza risponde: «Nessuna demagogia, nessuna porcheria clientelare, così continueremo a muoverci nella regione Campania». I Cinque Stelle sono avvisati. —
