
Quando parliamo di futuro rischiamo di cadere nella retorica. Eppure basta guardarsi intorno per capire che la nostra città è rimasta inchiodata al passato, ferma tra cantieri infiniti, traffico soffocante, spazi pubblici trascurati e una politica che pensa più a spartirsi incarichi che a progettare davvero il domani.
Una città verde, non grigia come oggi
La città del futuro dovrebbe avere più alberi e meno cemento, piste ciclabili vere e complete, trasporto pubblico moderno e non autobus vecchi che arrancano. Invece continuiamo a respirare smog, a fare lo slalom tra auto in sosta e a convivere con polveri e rumore.
Servizi veri, non promesse
Oggi gli spazi per i bambini sono pochi e maltenuti, gli anziani sono lasciati soli, la sanità territoriale è stata smantellata e i cittadini devono percorrere chilometri per un pronto soccorso. Altro che città del futuro: qui viviamo in una città che ha cancellato i diritti essenziali.
Una politica trasparente? Magari
Il Consiglio comunale non si può nemmeno seguire online, come accade da anni in comuni ben più piccoli e moderni. Forse temono di mostrare la loro palese inadeguatezza? Intanto si preferisce nominare amici di vecchia data a capo delle società partecipate, chiudendo il cerchio di un potere sempre più autoreferenziale.
Il futuro è una scelta
La mia città del futuro non è un sogno irraggiungibile: è una città verde, giusta e partecipata, dove le decisioni si prendono alla luce del sole e non nelle stanze chiuse del potere. Ma per arrivarci serve coraggio politico e la volontà di rompere con questo presente fatto di immobilismo e clientele.
👉 Serve un’amministrazione coraggiosa, che sappia liberare Albisola dai gas di scarico dei tir e che pianifichi un radicale cambiamento per restituire ai cittadini una città vivibile.
Stefania Scarone
Capogruppo in Consiglio Comunale di Albisola Superiore
