
È ormai evidente a tutti la distanza abissale tra le parole e i comportamenti di Manuel Meles, consigliere comunale a Savona, e la linea politica del Movimento 5 Stelle. Un eletto che continua a definirsi portavoce del M5S ma che, nei fatti, non condivide nulla delle scelte politiche nazionali e locali, arrivando persino a contestare pubblicamente la leadership di Giuseppe Conte.
Al suo fianco Federico Mij, anche lui consigliere di minoranza, che si presenta come fido seguace del capogruppo Meles e che non perde occasione per sostenerne le posizioni. Entrambi hanno definito la linea sancita dal presidente Conte – scelta e confermata dalla stragrande maggioranza degli iscritti tramite votazione su Nova – come un vero e proprio suicidio politico. Parole gravissime, che vanno ben oltre la legittima critica interna: un attacco diretto al Movimento e al suo percorso collettivo.
“Conte è un incapace”: questa l’accusa che i due consiglieri non hanno esitato a diffondere. Un’affermazione che non solo tradisce l’assenza di rispetto verso il leader legittimamente scelto dalla comunità del Movimento, ma soprattutto mostra l’incoerenza di chi, pur disprezzando la guida politica e le decisioni condivise, continua a sedere in consiglio comunale sotto il simbolo del M5S.
Come possono Meles e Mij dirsi appartenenti a una forza politica di cui non riconoscono né la leadership, né il progetto, né i valori? Il Movimento 5 Stelle non ha bisogno di chi logora dall’interno, di chi utilizza il nome come etichetta utile solo a mantenere un ruolo istituzionale. Ha bisogno di portavoce che lavorino per la comunità, che rispettino le decisioni democraticamente prese e che abbiano il coraggio di rappresentare con coerenza il progetto politico per cui i cittadini li hanno eletti.
Se davvero Meles e Mij non si riconoscono più nel Movimento, la strada più dignitosa e rispettosa verso i cittadini è una sola: dimettersi e restituire il mandato. Continuare a indossare una casacca che non si sente più propria significa ingannare sia se stessi, sia gli elettori.
Il Movimento ha bisogno di costruzione, non di demolizione. Di coerenza, non di contraddizioni. Per questo la domanda resta aperta: fino a quando Manuel Meles e Federico Mij continueranno a parlare a nome di un Movimento che, nei fatti, non sentono più loro?
Inviato da Un attivista del M5S
