Marche, oggi Conte scioglie la riserva il M5s verso il sostegno all’ex sindaco

Federico Capurso
Roma
Giuseppe Conte convoca una conferenza stampa nella sede romana del Movimento 5 stelle, questa mattina, senza rendere noto l’argomento di cui vuole parlare. Annuncia anche una «diretta streaming qui sui miei canali social e su quelli del M5s»: così si apre e si chiude la comunicazione ai follower. Siamo a un passo dal messaggio cifrato in alfabeto farfallino. Ma questa voluta ambiguità rende bene l’idea di quanto sia delicato il passaggio, perché oggi Conte dovrà spiegare, in conferenza stampa e sui social – ma anche agli alleati – se alle Regionali nelle Marche continuerà a sostenere o meno la candidatura di Matteo Ricci. 
Massima riservatezza, dunque. L’ex premier, dopo un’altra giornata di confronti dentro e fuori il partito, sembra però orientato a mantenere il suo appoggio al candidato del Pd. È cosciente delle ripercussioni che una decisione del genere avrebbe sull’alleanza con i dem e con Avs, nelle altre Regioni e a livello nazionale. Finora ha tenuto la corda tesa, dopo la notizia del coinvolgimento di Ricci nell’inchiesta “Affidopoli” portata avanti dalla procura di Pesaro, ma già da giorni apriva alcuni spiragli importanti. Sottolineava che per lui «un avviso di garanzia non è una condanna». Ed è una frase che (al di là dell’ovvietà) si innesta faticosamente nel dna giustizialista dei Cinque stelle. Per i contiani di più stretta osservanza «fa parte di un percorso graduale che va in quella direzione». Lontano dal grillismo forcaiolo e, dunque, nella direzione di Ricci. 
Prima di prendere una decisione, Conte ha però voluto sentire un’ultima volta i gruppi territoriali del M5S, i coordinatori provinciali e il coordinatore regionale, Giorgio Fede, insieme alla responsabile degli Enti locali del Movimento, Paola Taverna. Ha chiesto che gli venisse riportato l’umore dei grillini marchigiani su Ricci e sull’indagine che lo ha colpito. E ha ottenuto la risposta che si aspettava: qualcuno voleva continuare a sostenerlo, qualcun altro no, altri indecisi. Terreno perfetto sul quale imporsi con una decisione, senza gravi ripercussioni. 
È quello che l’ex premier sta pensando di fare anche in Toscana, dove i Cinque stelle livornesi minacciano di rompere con il partito se verrà confermato l’appoggio al governatore uscente Eugenio Giani. Conte però sa perfettamente che appoggiare Giani, che ha quasi la vittoria in tasca, vuol dire entrare in Regione, ottenere delle poltrone di peso, iniziare a radicarsi davvero. E poi si deve iniziare a costruire davvero un’alleanza stabile nel centrosinistra, perché tra un anno si vota. Il leader M5s non vuole mandare tutto all’aria per un’indagine che non sembra avere prove schiaccianti contro Ricci, anzi. 
Le Marche, poi, sono l’unica vera partita in bilico della tornata di Regionali che inizierà in autunno. Campania, Puglia e Toscana, salvo imprevisti, dovrebbero andare al centrosinistra. Il Veneto al centrodestra. Ma nelle Marche la sfida tra Ricci e il governatore uscente Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia, è aperta. 
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è talmente preoccupata da essere costretta, nonostante i pesanti temi internazionali sul tavolo in questi giorni, a programmare una visita alla Mole Vanvitelliana, lunedì 4 agosto, per presentare insieme ad Acquaroli gli interventi del governo per lo sviluppo delle Marche. La classica promessa di investimenti, già usata in altre Regioni prima del voto. Ci saranno anche Antonio Tajani e Matteo Salvini. Tutti chiamati a dare una mano, per evitare il peggio. —