Visite serali per abbattere le liste d’attesa La Liguria presenta il suo piano sanitario

la strategia
Licia Casali / Genova
Visite mediche ed esami diagnostici anche dopo le otto di sera e durante il weekend. L’ampliamento degli orari in cui vengono erogati i servizi sanitari è uno dei punti chiave del piano della Regione per abbattere le liste d’attesa, finanziato con 2,6 milioni di euro: dall’inizio dell’anno in Liguria sono state effettuate 33.854 prestazioni al di fuori degli orari tradizionali. Di questi 24.469 erano esami diagnostici e 9.385 visite.
«Questo ha permesso di ridurre il numero di persone che non trovano posto in base alla propria priorità – spiega l’ assessore regionale alla sanità, Massimo Nicolò – A novembre la percentuale si attestava intorno al 30 per cento, gli ultimi dati dicono che è scesa all’11 per cento».
L’ampliamento degli orari, con interventi mirati per recuperare le prestazioni sospese o rinviate, è stato esteso a tutte le cinque Asl regionali e gli ospedali genovesi. La Asl che ha effettuato il maggior numero di prestazioni è quella savonese: da gennaio nella Asl2 sono stati 11.475 gli esami e le visite serali o durante il fine settimana. La parte del leone l’ha fatta la diagnostica con 10.214 esami nel weekend e 344 la sera, mentre le visite sono state 891 nel fine settimana e 26 la sera.
A livello territoriale, il primato è di Genova dove, alle 5.602 prestazioni di Asl3, si sommano quelle dei diversi ospedali cittadini. «Un incremento dell’8 per cento – racconta Luigi Bottaro, direttore generale di Asl3 – Abbiamo implementato in particolare l’endoscopia digestiva e la radiologia tradizionale». Al policlinico San Martino, le prestazioni sono state 5.677, soprattutto di diagnostica: «Parliamo di un più 11 per cento rispetto agli ultimi sei mesi del 2024» sottolinea il direttore generale Marco Damonte Prioli . Numeri inferiori, ma comunque importanti, all’ospedale Galliera con 777 prestazioni e all’Evangelico, con 660 tra esami e visite: «Principalmente risonanze magnetiche e visite neurologiche a Castelletto – precisa il direttore generale, Alessio Parodi – dove stiamo sostituendo i macchinari per Tac e risonanze magnetiche, con l’obiettivo di esami più veloci e numerosi». All’istituto Gaslini le prestazioni fuori dagli orari tradizionali sono state 48, a breve l’attività di diagnostica sarà ampliata al sabato mattina.
L’apertura durante il fine settimana è realtà già da maggio 2024 nell’imperiese: nei primi sei mesi del 2025 in Asl1 le prestazioni serali e nel weekend sono state 2.815. In Asl4 – con 1.334 prestazioni – si è puntato soprattutto su visite, Tac e radiologia, mentre in Asl5 le prestazioni sono state 5.466, con un aumento dell’8 per cento delle visite. . «I risultati sono incoraggianti – sottolinea l’assessore Nicolò – soprattutto per le prestazioni urgenti, da espletare entro dieci giorni: avevamo punte del 60 per cento di persone con difficoltà a trovare posto, oggi siamo sotto il 10 per cento».
«Il piano regionale non si ferma qui – aggiunge la Regione – Abbiamo previsto il monitoraggio continuo delle agende, l’attivazione di percorsi prioritari per le classi di urgenza, l’apertura di sportelli dedicati e il coinvolgimento di strutture private accreditate per garantire i livelli essenziali di assistenza. Il gruppo operativo per il percorso di tutela è stato istituito per migliorare l’accesso alle prestazioni con un sistema informatizzato: da marzo a luglio sono stati fissati 2.937 appuntamenti, iniziando dai più critici, altri 335 sono in corso di gestione».
Un bilancio tracciato nel giorno in cui il Consiglio regionale ha approvato – con 18 voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e 13 contrari dell’opposizione – una serie di modifiche al Piano socio sanitario regionale . Il documento conferma il presidio di Villa Scassi come ospedale di base, integrato nella rete dell’emergenza con il pronto soccorso. Il futuro ospedale di Erzelli viene invece valorizzato come struttura per la media-alta complessità e la ricerca traslazionale, con 400 posti letto tra area medica, chirurgica e riabilitativa.
Il provvedimento interviene anche sull’accorpamento delle cinque centrali operative 118 esistenti in un’unica centrale regionale.
«L’obiettivo è attivare entro fine anno il numero 116117 per migliorare i tempi di risposta e garantire più precisione nella geolocalizzazione – spiega l’assessore Nicolò – Ci sarà una riconversione del personale: oggi vi lavorano 30 persone, nella nuova centrale saranno 12. Villa Scassi invece non verrà depotenziato, il suo Centro ustionati sarà potenziato».
Dure le critiche dall’opposizione: il gruppo Pd ha parlato di «un piano senza chiarezza sul funzionamento e il futuro della sanità ligure» definendolo «più che una revisione, una bozza mal scritta». Gianni Pastorino , di Lista Orlando Linea Condivisa, e Selena Candia di Avs hanno invece sottolineato l’impatto occupazionale della riduzione a una sola centrale operativa del 118. Per Stefano Giordano del Movimento 5 Stelle si tratta di un progetto «che guarda più all’immagine che alla sostanza dell’assistenza». Critiche a cui risponde la maggioranza: il gruppo di Fratelli d’Italia parla di «sinistra incoerente» sottolineando come « le modifiche erano necessarie per innalzare il livello dei servizi». «Il piano rappresenta la soluzione migliore date da un bilancio non illimitato» sottolineano invece i consiglieri di Vince Genova-Noi Moderati . «Da oggi la Liguria compie un passo decisivo verso una sanità più vicina ai cittadini» conclude Marco Frascatore di Orgoglio Liguria. —
